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Cinque regioni in zona arancione, nessuna in zona rossa. Stasera Speranza firma l’ordinanza

by La Redazione
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Roma, 8 gen – Zona arancione per Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Calabria e Sicilia, nessuna regione in zona rossa: il ministro della Salute Roberto Speranza firmerà la nuova ordinanza in serata. Le nuove restrizioni entreranno in vigore a partire da domenica 10 gennaio. L’ordinanza arriva sulla base dei dati e delle indicazioni della cosiddetta cabina di regia. Numeri alla mano, dunque, le regioni restanti dovrebbero restare in zona gialla. Rispetto alle stime iniziali, che vedevano ben nove regioni a rischio zona arancione, il quadro è decisamente migliore.

In zona arancione Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Calabria e Sicilia

I dato della bozza del monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità, relativo al periodo 28 dicembre 2020-3 gennaio 2021, parlano chiaro. “Calabria, Emilia Romagna e Lombardia hanno un Rt puntuale significativamente maggiore di 1, altre 6 lo superano nel valore medio”. E sono Liguria, Molise, Sardegna, Sicilia (1,04), Umbria, Valle d’Aosta. Altre 4 hanno un valore uguale, la Puglia, o che lo sfiora, Lazio, Piemonte, Veneto”. Il Veneto, infine, “mostra un tasso di incidenza particolarmente elevato, rispetto al contesto nazionale”.

Iss: “Sono 12 le regioni e province autonome a rischio alto”

La bozza sottolinea che “sono 12 le regioni e province autonome a rischio alto questa settimana, 8 a rischio moderato (di cui due ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e solo una regione (Toscana) a rischio basso“.

“Situazione epidemiologica in peggioramento”

Il monitoraggio lancia l’allarme sul fatto che la situazione epidemiologica nel Paese sia “in peggioramento” e che l’incidenza a 14 giorni “torna a crescere dopo alcune settimane”, mentre “aumenta anche l’impatto della pandemia sui servizi assistenziali”. L’indice Rt nazionale, sempre secondo il monitoraggio, “è in aumento per la quarta settimana consecutiva e, per la prima volta dopo sei settimane”, sopra quota 1. Sempre secondo il monitoraggio, c’è poco da stare tranquilli (tanto per cambiare). Infatti l’Iss sostiene che l’epidemia si trova ora “in una fase delicata che sembra preludere ad un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero definite ed implementate rigorosamente misure di mitigazione più stringenti“.

Il nuovo Dpcm confermerà divieti e restrizioni

Ecco servito al governo giallofucsia un nuovo Dpcm che quanto meno confermerà ogni restrizione e divieto. Ma nell’aria c’è anche la possibilità – fortemente caldeggiata da Speranza – di mettere tutta Italia in zona arancione nei fine settimana, con bar e ristoranti chiusi e spostamenti tra regioni vietati.

Adolfo Spezzaferro

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