Roma, 30 mag – I playout di Serie B hanno avuto il loro verdetto: il Cosenza, ribaltando il risultato dell’andata, si è salvato, mentre il Vicenza retrocede in Serie C. Ma a far discutere non è tanto la partita in sé, quanto quello che è successo fuori dal campo. Subito dopo la fine della gara, infatti, la televisione locale veneta Tva era presente fuori dallo stadio Marulla per saggiare le reazioni dei tifosi. Quelli calabresi, ovviamente, erano euforici, e l’inviato di Tva, Andrea Ceroni, ha commentato: «Lo sport è così, c’è chi vince e c’è chi perde, è giusto così». Esatto. Ma poi, appunto, succede l’impensabile.
Bullismo ingiustificato
Ai microfoni dell’emittente si presenta anche un bambino in braccio al padre, che dice: «Lupi si nasce». Il riferimento è all’animale simbolo del Cosenza. Normalissima frase di orgoglio da parte di un piccolo sostenitore della squadra rossoblù. Ma Sara Pinna, conduttrice del programma, inspiegabilmente la prende malissimo: «E gatti si diventa. Non ti preoccupare che venite anche voi in pianura a cercare qualche lavoro». Una battuta di pessimo gusto, tra l’altro totalmente ingiustificata. E infatti, avvisato dell’accaduto, il padre del bimbo ha risposto per le rime alla giornalista.
La risposta del padre
«Cara Sara Pinna, sono il papà di Domenico», si è presentato l’uomo su Facebook in un lungo post di replica alla conduttrice veneta: «Lei ha dimostrato di essere anzitutto poco sportiva oltre che ignorante e con non pochi pregiudizi. Prima di parlare è necessario pensare bene a cosa si dice perché lei non sa, cara Sara Pinna, che Domenico è figlio di due imprenditori calabresi che amano la propria terra e che certamente con non poca fatica dimostrano quotidianamente di voler contribuire per migliorarla e supportarla nel pieno delle proprie possibilità». E ancora: «Lei con la sua qualifica da Giornalista dovrebbe ben sapere e dimostrare a coloro i quali si rivolge cosa sono etica e morale. Due qualità a lei sconosciute a quanto pare».
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«Venga a Cosenza»
Poi però, finita la parte dettata dall’amarezza, dal tifoso del Cosenza arrivano anche parole più distensive: «La invito, senza rancore, a visitare la Calabria, così che possa anche lei capire che terra meravigliosa è e quanta bella gente la abita, noi a differenza Sua, detestiamo i pregiudizi e il razzismo proprio non ci appartiene. Nascere lupi vuol dire amare i colori della propria squadra e supportarla in tutto e per tutto. Nessuno invece nasce ignorante, alcuni ahimè decidono di diventarlo. Vorrei ricredermi e sperare che non sia il suo caso».
Vittoria Fiore
1 commento
state diventando una brutta copia de “la Repubblica”….
gà che ci siete potreste ingaggiare tale Ghisberto per le vostre vignette politically correct.
anche lui adesso è diventato bravissimo ad incarnare tal verbo.