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Coronavirus fase 2: spostamenti e riaperture, ecco tutti i problemi. Fino a giugno chiusi nella propria regione

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 23 apr – Arrivano nuove indicazioni di massima su come sarà la fase 2, la riapertura del Paese dopo la serrata generale e le restrizioni sugli spostamenti a causa dell’emergenza coronavirus. In questi giorni, in vista della data ufficiale per l’inizio della fase di convivenza con il virus fuori di casa, che è il 4 maggio (il 3 scadono le misure del Dpcm attualmente in vigore), dal governo giallofucsia – come purtroppo siamo stati abituati da quando è scoppiata l’epidemia – sono arrivate smentite, contrordini, variazioni sulle date e sulle modalità. Ieri infatti è venuto fuori che alcune attività potrebbero ripartire già dal 27 aprile. Oggi invece circolano nuove indicazioni sulla ripresa delle attività commerciali e sugli spostamenti da parte degli esperti che fanno da consulenti al governo.

Il parere del Comitato tecnico scientifico sulla riapertura

Via libera dal 4 maggio alla riapertura di alcune tipologie di negozi “prevedendo particolari precauzioni per le possibili aggregazioni”, cautela per ristoranti e bar (che potrebbero riaprire dal 18 maggio) visto che “hanno un maggior impatto” rispetto al “rischio di innescare nuove epidemie da coronavirus”. Ragione per cui per questi esercizi la capienza sarà ridotta del 50 per cento. È questo il parere del Comitato tecnico scientifico consegnato al premier Giuseppe Conte in vista del decreto sulla fase 2, che entrerà in vigore il 4 maggio. Dagli esperti arriva l’indicazione unanime di “massima contrarietà al ritorno a scuola dei ragazzi” prima dell’estate e raccomandano “il mantenimento dello smart working” in tutti i casi possibili. Danno via libera al settore edile e manufatturiero ma tra le “dovute limitazioni per il commercio” inseriscono “mercati rionali (esclusi quelli dove si vendono generi alimentari, ndr) e centri commerciali“, che quindi restano chiusi. In ogni caso – ribadiscono gli esperti – “devono essere interdette le attività di aggregazione“. Insomma, resteranno ancora chiusi a lungo circoli ricreativi, teatri, cinema, palestre, discoteche e tutte le attività culturali e di svago.

“Ripresa sia cauta, contagiato solo il 3% della popolazione”

Attualmente, si legge nella relazione, l’indice di contagio (il cosiddetto R con zero) si trova tra lo 0,5 e lo 0,7 dopo aver raggiunto punte massime di 3 nel pieno dell’epidemia (quando un positivo contagiava tre soggetti sani). Per questo gli esperti raccomandano una “ripresa cauta e graduale visto che in tutta Italia è stato finora contagiato soltanto il 3% della popolazione“. Nello specifico, i grafici indicano che in Lombardia la percentuale dei positivi oggi è del 10%, mentre nel Lazio, per esempio, è pari allo 0,5%. I contagiati in Piemonte sono circa il 3%, in Emilia Romagna salgono al 5,5%, in Liguria al 4%, in Campania allo 0,2%.

Verso obbligo mascherine per tutti

Secondo il comitato, sul fronte dei dispositivi di protezione “c’è ancora incertezza sulla loro efficacia in termini assoluti”, ma l’utilizzo “è ampiamente consigliato per ridurre il rischio di trasmissione del virus”, soprattutto quando non è possibile mantenere il distanziamento sociale che rimane la misura più adatta per raggiungere lo scopo. Per questo, qualora si decidesse di rendere obbligatorie le mascherine, si dovrà renderle disponibili per tutti a un prezzo regolato.

Dal 4 maggio ok a spostamenti tra comuni della stessa regione ma con autocertificazione

Saranno allentati i divieti di spostamento: la circolazione nel proprio comune sarà libera. Ma per andare da un comune all’altro della propria regione sarà ancora necessario il modulo di autocertificazione. Ciò significa che non si può andare in giro per piacere. I trasferimenti tra comuni della stessa regione saranno consentiti già dal 4 maggio, mentre non sarà per ora consentito, se non per casi urgenti o motivi di lavoro, spostarsi da regione a regione. Non è ancora deciso quando si potrà andare nelle seconde case. A quanto pare non si potrà uscire dalla propria regione di residenza fino a giugno.

Ok a riapertura manifatturiero e tessile

Secondo gli esperti, il settore manifatturiero e quello tessile è a rischio di contagio “medio-basso” dunque via libera alle riaperture dal 4 maggio ma con turni scaglionati di entrata e uscita per chi non può svolgere le proprie mansioni in smart working. Le postazioni per chi svolge l’attività in ufficio dovranno essere distanziate, bisognerà misurarsi la temperatura all’ingresso.

Negozi: problemi con la sanificazione

Anche i negozi dovrebbero riaprire dal 4 maggio, ma ci sono ancora molte difficoltà con alcune tipologie di vendita al dettaglio, dall’abbigliamento alle scarpe. Il grande ostacolo, oltre al distanziamento dei clienti e i dispositivi di sicurezza, è quello della sanificazione degli abiti, che impone nuovi macchinari all’interno degli esercizi commerciali. Anche parrucchieri e saloni di bellezza (che potrebbero riaprire l’11 maggio) dovranno seguire regole rigide per pulizia e sterilizzazione degli strumenti, oltre alle protezioni (mascherine e guanti) per personale e clienti. Il rapporto dovrà sempre essere di uno a uno tra chi lavora e i clienti.

Bar e ristoranti potrebbero riaprire il 18 maggio

Per bar e ristoranti si impone un distanziamento più ampio – almeno due metri tra i tavoli – e comunque un dimezzamento della capienza per evitare ogni rischio di contatto e quindi di possibile contagio. A quanto pare, non riapriranno prima del 18 maggio.

Ok a passeggiate e sport all’aperto. Ma sui parchi decidono i sindaci

Sarà possibile passeggiare anche se non si rimane “in prossimità della propria abitazione” ma sempre mantenendo la distanza di sicurezza. Parchi, ville e giardini sono stati chiusi con ordinanze dei sindaci e quindi saranno loro a decidere se e quando riaprire. Sempre dal 4 maggio sarà possibile tornare ad allenarsi individualmente e dunque si potrà fare jogging e anche sport all’aperto. La distanza di sicurezza in questo caso però sale ad almeno due metri.

L’incognita trasporti pubblici

Secondo gli esperti, nella prima fase di riapertura – dal 4 maggio – i mezzi pubblici verranno utilizzati da non oltre il 15% dei lavoratori che riprenderanno le attività (che però sono quasi 3 milioni). Ossia circa 400mila pendolari che non dovrebbero mettere sotto stress il settore dei trasporti – è l’auspicio del Comitato. Poi però sarà necessario aumentare le corse, anche se i lavoratori, con i turni “spalmati”, graveranno sul trasporto pubblico “su un arco giornaliero e settimanale più lungo”. E’ comunque uno sforzo organizzativo notevole, quello richiesto per far spostare i lavoratori in rispetto del protocollo di sicurezza. Infatti sui mezzi i posti a sedere saranno alternati, le porte di salita e ingresso separate per treni e metro. Potrebbe inoltre essere impiegato personale di controllo per verificare se chi viaggia in piedi mantiene la distanza di sicurezza. Anche se in un primo momento il posto in piedi potrebbe essere vietato.

Adolfo Spezzaferro

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5 comments

Cesare 23 Aprile 2020 - 12:37

Ma per fare la pipi’ dovro’ mettere la mascherina??
da libreidee.org.-Titolo Orrori e abusi, 735 medici contro Conte: così l’Italia muore
“..Stime della Oxford University parlano di 11 milioni di potenziali positivi già ora. Se questo dato fosse vero la letalità di Sars-Cov2 sarebbe veramente irrisoria: lo 0,05%, anche prendendo per veri i dati di mortalità. Ma anche su questi permane il terribile dubbio sui decessi PER e CON Coronavirus. Diverse testimonianze mettono in forte dubbio il dato, visto che ogni giorno in Italia ci lasciano circa 1900 persone (dati Istat) e non si fa fatica ad estrarne 400, tra questi, che siano anche positivi al virus.”
Noi Italiani dobbiamo capire bene quali forze occulte hanno provveduto a creare questo clima di terrore con la carcerazione della popolazione ed il fallimento di molte aziende e famiglie.Appena identificate vanno loro si’ isolate e messe nelle condizioni di non nuocere piu’

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blackwater 23 Aprile 2020 - 1:25

facciamo finta che non vi sia stato nessun coronavirus e che le date indicate per gli esercizi commerciali siano come una ripartenza dopo le ferie di agosto,quindi al netto di chi proprio non riaprirà più;

ma facciamo ovviamente MOLTO finta.

inutile rimarcare che con questi parametri tutte le attività commerciali andranno SOTTO alla soglia di sopravvivenza normale,tradotto per “Gonde” & co:

soglia di sopravvivenza significa che devi guadagnare abbastanza per far fronte alle spese vive (dagli affitti alle luce,climatizzazione etc) + tasse da versare in base agli studi di settore + contributi INPS + almeno un mille euri per vivere,ossia destinati al titolare del negozio,facendo finta che non abbia dipendenti.

questo cosa significa ? che dimezzando la clientela (a dir poco) una buona parte non riusciranno più a tenere a galla la baracca a causa della conseguente diminuzione degli incassi e questo al netto di una voce aggiuntiva:

le rate da pagare alle banche in caso si sia chiesto un finanziamento per sopravvivere in questi mesi di chiusura.

questo succede quando si pensa davvero che “ahhhh uno vale uno ahhhh” e che un “medioman” qualsiasi possa ricoprire qualsiasi ruolo,come quello di Presidente del Consiglio.

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Zaia in pressing sul governo: “Il Veneto è pronto a ripartire già dal 27 aprile” | Il Primato Nazionale 23 Aprile 2020 - 3:30

[…] Coronavirus fase 2: spostamenti e riaperture, ecco tutti i problemi. Fino… […]

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Pasquale 24 Aprile 2020 - 2:30

Resto basito davanti a cotanta arguzia

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Enzo Di Stefano 9 Maggio 2020 - 2:10

Certo che tutti gli scienziati (OMS , non sono matti. Loro come noi sono prigionieri e certamente cirrono il rischio di impoverire .come sarebbe possibile dire: che cosa ci vogliano fare? Dittatura, toglieri i diritti .Ma che senso ha se siamo tutti sulla stessa barca?

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