Cosa ci fa a Firenze un nuovo comando permanente della Nato

Roma, 19 mag – Un comando permanente della Nato verrà realizzato a Firenze. Cosa ci fa? Perché proprio nel capoluogo toscano? Andiamo con ordine.

Spunta il comando permanente Nato a Firenze

Il quartier generale del comando permanente della Multinational Division South (Mnd-S) della Nato avrà sede alla caserma Predieri di Rovezzano, a Firenze. Il nuovo comando avrà autorità sulle forze terrestri assegnate dall’Alleanza atlantica nell’area di responsabilità. Si tratta di un primo passaggio per la riconfigurazione della divisione Vittorio Veneto in un comando vero e proprio della Nato Fource Structure che doterà l’Italia “di una infrastruttura moderna in grado di ospitare lo staff della Mnd-S e i sistemi di comunicazione e informazione, indispensabili per garantire la connessione e l’interoperabilità in ambito Nato”, si legge in una nota apposita.

Tutto pronto alla caserma Predieri

Come detto, questo comando Nato sorgerà nella caserma “Predieri”, in un’area al momento occupata da due edifici degli anni ’40. Si tratta di una superficie complessiva di circa 10mila metri quadrati. Il formale passaggio di responsabilità del progetto per la realizzazione del comando tra il 7/o Reparto Infrastrutture di Firenze, che ha progettato l’edificio di quello che diventerà quartier generale, e Geniodife, a cui spetta l’affidamento e l’esecuzione dei lavori, è avvenuto nei giorni scorsi. Presenti in quell’occasione il generale di corpo d’armata Carlo Lamanna, comandante per la Formazione, Specializzazione e Dottrina dell’Esercito e Capo Gruppo del Progetto per la costituzione della Multinational Division South (Mnd-S) e il generale ispettore Giancarlo Gambardella, direttore di Geniodife. Nella nota in cui si annuncia il nuovo comando, si precisa che durante la progettazione “è stata posta particolare attenzione alla sostenibilità ecologica della nuova costruzione, con basso impatto ambientale, nonché al rispetto dei requisiti di sicurezza stabiliti dagli standard Nato”.

Alessandro Della Guglia