Roma, 26 dic – Trovare un personaggio dello spettacolo che si pronunci contro il politically correct è più difficile che scovare il proverbiale ago nel pagliaio: eppure ecco spuntare Elisabetta Canalis che su Instagram si schiera contro l’ipocrisia del pensiero unico. 

Lo ha fatto complimentandosi con Roberto D’Agostino per un suo articolo apparso su Dagospia, nel quale il giornalista lanciava strali contro la piaga del nuovo secolo, la censura buonista declinata in tutte le salse che ha ormai cannibalizzato il mondo dello show business. Nel suo pezzo, D’Agostino menzionava l’episodio della Littizzetto querelata dalla Leotta per una «battutaccia» sulle parti intime della permalosissima soubrette.

Elisabetta Canalis si schiera contro la censura buonista

Elisabetta Canalis ha condiviso il suo pensiero attraverso alcune storie Instagram, che ha salvato nella categoria Freedom, libertà. «Pubblico volentieri l’articolo scritto da Roberto D’Agostino riguardo alla censura buonista del politicamente corretto che sta arrivando anche in Italia. Lo dico vivendo in Usa. Un paese vittima di questa ipocrisia in cui fare una battuta ed avere un’opinione che sia diversa da quella del gregge equivale ad essere tacciati di razzismo, omofobia o misoginia».

“Smettiamo di omologarci”

Elisabetta Canalis ricorda poi di essere stata «oggetto di diverse battute della Littizzetto. Ne sono onorata perché la considero una grande attrice comica e un personaggio televisivo irriverente e mai mai volgare». Su quest’ultima considerazione ci sarebbe forse da discutere, ma transeat. La showgirl prosegue: «Mi sono fatta delle gran risate e mai ho pensato di essere stata offesa come donna. Smettiamola di omologarci al pensiero delle star di Hollywood o di chi ci impone di pensarla a senso unico. Abbiamo un cervello ed un senso dell’ironia che non possiamo reprimere in nome delle etichette che gli altri ti vogliono dare». E infine: «State attenti ai modelli che ci vengono imposti e siate sempre dei pensatori liberi».

Cristina Gauri

Ti è piaciuto l’articolo?
Ogni riga che scriviamo è frutto dell’impegno e della passione di una testata che non ha né padrini né padroni.
Il Primato Nazionale è infatti una voce libera e indipendente. Ma libertà e indipendenza hanno un costo.
Aiutaci a proseguire il nostro lavoro attraverso un abbonamento o una donazione.

La tua mail per essere sempre aggiornato

Articolo precedenteCrisi in Ucraina, in piazza la “Maidan fiscale”
Articolo successivo“Il vaccino Pfizer causa più reazioni allergiche del previsto”. L’allarme dagli Usa
Classe 1977, nata nella città dei Mille e cresciuta ai piedi della Val Brembana, dell’identità orobica ha preso il meglio e il peggio. Ex musicista elettronica, ha passato metà della sua vita a fare cazzate negli ambienti malsani delle sottoculture, vera scuola di vita da cui è uscita con la consapevolezza che guarire dall’egemonia culturale della sinistra, soprattutto in ambito giovanile, è un dovere morale, e non cessa mai di ricordarlo quando scrive. Ha fatto uscire due dischi cacofonici e prima di diventare giornalista pubblicista è stata social media manager in tempi assai «pionieri» per un noto quotidiano sabaudo. Scrive di tutto quello che la fa arrabbiare, compresi i tic e le idiozie della sua stessa area politica.

1 commento

Commenta