Roma, 16 dic – Questa mattina a Firenze la moschea in piazza dei Ciompi sarebbe dovuta essere sgomberata dalle autorità. Tuttavia i fedeli hanno dato il via ad una protesta, formando una catena umana davanti all’ingresso. Lo sfratto è stato quindi sospeso per motivi di ordine pubblico.
La moschea sfrattata per morosità
Lo stabile che ospita la moschea, un ex garage poi adibito a luogo di culto, è al centro di un lungo braccio di ferro tra i proprietari dell’immobile e la comunità islamica. I primi non hanno rinnovato il contratto di affitto lamentando alcune morosità, ma i secondi hanno continuato ad occupare l’edificio. Per questo motivo i proprietari – la società Finvi di Prato – hanno proceduto con un avviso di sfratto, ormai sei mesi fa. Da allora, però, non è cambiato nulla. Le autorità avevano predisposto lo sgombero per questa mattina, tant’è che poco dopo le ore 10 l’ufficiale giudiziario si era presentato sul posto per notificare l’atto. Le forze dell’ordine si sono trovate di fronte centinaia di persone disposte sue due file per impedire l’accesso ai locali. Su alcuni cartelli si poteva leggere il motivo della protesta: “Questo è un luogo di culto, i fedeli fanno preghiera qui ed è inaccettabile che siano sfrattati. Il diritto di culto deve essere garantito da questo Stato. È un diritto umano”.
Le parole dell’imam di Firenze
Una posizione rivendicata anche dall’imam di Firenze, Izzedin Elzir, il quale durante il tentativo di sfratto ha dichiarato: “Noi siamo qui a pregare. Non andiamo via finché non troviamo un’alternativa”. E ha aggiunto: “Spero di poter trovare un altro luogo anche domani, anche stasera, non voglio danneggiare un’altra realtà. Ringrazio chi fa la sua parte per garantire i diritti a tutti: una parte di questo diritto è quello della proprietà e deve essere garantito, noi siamo i primi a dire che dobbiamo dare indietro lo spazio ”. Mentre ha rifiutato le accuse di morosità: “Voglio sottolineare che tutti abbiamo pagato gli affitti, tocca alla proprietà dimostrare che non sono stati pagati”. Qualche tempo addietro avevano fatto discutere alcune parole dello stesso Elzir sulla questione, il quale in un’intervista con il Corriere aveva affermato: “Siamo in 30mila persone e quando si parla di persone, non tutte sono calme”.
Il presidio della Lega per il diritto alla proprietà
Sulla vicenda è intervenuto anche il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini: “Se io occupassi abusivamente un negozio o un appartamento da un anno e mezzo, la forza pubblica mi chiederebbe di liberarli, funziona così in qualunque paese civile, italiano o straniero”. Spiegando che “Il rispetto della legalità chiesto a qualunque altra confessione religiosa, o pratica professionale, mi sembra assolutamente normale”. Salvini si è detto pronto a confrontarsi con il ministro degli Interni Piantedosi per trovare una soluzione. Intanto il gruppo cittadino della Lega ha organizzato questa mattina un presidio in favore del diritto alla proprietà. Il capogruppo della Lega in Consiglio comunale, Federico Bussolin, ha motivato così l’iniziativa: “Lo sgombero della moschea abusiva si deve fare. Da novembre ne parliamo, qualcuno accusava il nostro presidio per la legalità di essere fuori moda come tematica. Il diritto allo sgombero di un immobile occupato con sentenza del giudice non è fuori moda”.
Michele Iozzino