Roma, 16 feb – I più buoni e i più apprezzati, senza alcun dubbio. I formaggi italiani dominano, come ovvio che sia, la classifica 2023 stilata da TasteAtlas, periodico specializzato in enogastronomia considerato una sorta di atlante online del cibo. La top ten è quasi interamente made in Italy: dei primi 10 formaggi, giudicati i migliori del mondo, quelli prodotti in Italia sono 8. Non solo, i primi 4 sono tutti italiani. Il primo è l’indiscutibile re dei formaggi: il Parmigiano Reggiano. Secondo il Gorgonzola piccante, terzo la Burrata e quarto il Grana Padano. Tra i primi dieci vi sono poi lo Stracchino di Crescenza (sesto posto), la Mozzarella di Bufala (settimo), il Pecorino Sardo (nono) e il Pecorino Toscano (decimo). In totale 18 formaggi italiani si piazzano tra i top 50 al mondo. Un dominio netto su tutto e tutti che molti francesi, il cui formaggio più apprezzato (il Reblochon) finisce al tredicesimo posto, non hanno preso affatto bene.
I migliori formaggi al mondo? Tutti italiani. E i francesi si infuriano
Sui social, in particolare su Twitter, i cugini transalpini hanno scatenato una bufera: tra chi ha dato la colpa ai giudici, chi ha parlato di “migliore capacità di marketing” italiana rispetto a quella francese, chi semplicemente trova discutibile la classifica stilata e chi prova a ribaltarla con un personalissimo elenco dei migliori prodotti. A ben vedere questa classifica, siamo d’accordo sul fatto che sia discutibile, ma per ben altri motivi. Uno su tutti: come vi salta in mente di inserire il Oaxaca cheese messicano al quarto posto e la Mozzarella di Bufala al settimo. Suvvia, fate i seri, assaggiateli bene i formaggi italiani. Meritano quantomeno i primi dieci posti della classifica mondiale, senza troppe storie.
E a proposito dell’inutile polemica degli amici francesi, viene in mente De Gaulle quando si chiedeva: “Come si può governare un paese che ha 246 varietà differenti di formaggio?”. Non sapeva forse che i formaggi italiani riconosciuti sono addirittura 487, quasi il doppio di quelli francesi. E come ricordato da Coldiretti, anche su quelli Dop l’Italia batte la Francia 48 a 45.
Alessandro Della Guglia
2 comments
A parer mio, i francesi son più forti nei molli, mentre gli italiani nei duri. Il confine, significativo, è il confronto tra Gorgonzola e Roquefort… Ma non dimentichiamo anche i montanari elvetici.
Per tutti, batteri permettendo ed industria messa a tacere!
Qualcuno dica ai Francesi (e agli Inglesi, altri mega simpaticoni quanto un riccio nel cu…) che devono imparare ad acquietarsi a cuccia perché il colonialismo è finito e il mondo non è più loro proprietà. A santé et bon appétit !