Roma, 12 ott – Non c’è fine al vortice di odio e risentimento dell’antifascismo militante, a farne le spese è – ancora una volta – il ricordo di Norma Cossetto, la giovane studentessa istriana sequestrata, torturata, violentata e infine gettata in una foiba dai partigiani comunisti slavi.
A Genova distrutta la targa in ricordo di Norma Cossetto
Domani, domenica 13 ottobre, si svolgerà a Genova la manifestazione, promossa dal Comitato 10 Febbraio, “Una rosa per Norma Cossetto”. Una manifestazione giunta alla sua sesta edizione e che ha già coinvolto centinaia di città italiane e non solo. Tuttavia nel capoluogo ligure c’è ancora chi vorrebbe seppellire la storia di Norma nel silenzio, tanto da deturpare e vandalizzare la targa a lei dedicata. Ad aggiungere il danno alla beffa ci ha pensato la Questura che ha negato l’autorizzazione per svolgere la cerimonia al Belvedere Gerolamo da Passano dov’è situata la targa. Quest’anno la manifestazione si terrà quindi in Passo Vittime delle Foibe (Giardini Cavagnaro).
Le parole del Comitato 10 Febbraio
Monica Deiana, fiduciaria genovese del Comitato 10 Febbraio, commenta così quanto accaduto: “La targa è stata vandalizzata per l’ennesima volta i soliti estremisti di sinistra hanno potuto distruggere il monumento in pieno giorno. La Questura, per ragioni di ordine pubblico, ci ha negato l’autorizzazione per tenere la cerimonia al Belvedere”. Le fa eco il presidente nazionale Silvano Olmi: “Da anni una minoranza di esagitati tiene in ostaggio la città di Genova vandalizzano continuamente la targa che ricorda una povera ragazza massacrata dai partigiani slavi e postano le loro bravate sui social. L’anno scorso disturbarono l’evento con l’accensione di fumogeni e cori: non ci risulta che siano stati identificati e denunciati per manifestazione non autorizzata”. E prosegue, “Invitiamo i cittadini, le associazioni e le istituzioni di Genova che rifiutano la violenza a partecipare alla cerimonia di domenica pomeriggio sarà una manifestazione pacifica e democratica, nella quale ricorderemo Norma Cossetto e tutte le donne che ancora oggi, in pace e in guerra, subiscono violenza”. Il Comitato 10 Febbraio ha anche annunciato una conferenza stampa a margine dell’evento per rendere note le iniziative che saranno intraprese nei prossimi giorni dal sodalizio in difesa della libertà di espressione.
Indetto un presidio antifascista
In tutta risposta, le sigle antifasciste hanno organizzato una contromanifestazione per lo stesso giorno, con parole d’ordine come “nessun fiore per fascisti di ieri” o “nessuno spazio per la memoria revisionista”. Suona come una ulteriore presa in giro che i gendarmi della memoria prendano come giustificazione quella del revisionismo, quando sono i primi a volere negare agli altri ogni possibilità di ricordo. E infatti nel loro comunicato parlano di memoria “sovversiva”, ma a ben vedere la loro sovversione è unicamente contro la veridicità storica e contro la dignità di chi è morto avendo l’Italia nel cuore.
Michele Iozzino