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“Io, magrebino, vittima di aggressione razzista”. Ma si era inventato tutto

by Cristina Gauri
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aggressione senigallia

Senigallia, 23 dic – Aveva denunciato una “aggressione razzista”, ma erano tutte balle. E ora il denunciato è lui, un ragazzo di origini magrebine che dovrà rispondere dei reati di simulazione di reato e minaccia aggravata. Lo riferisce il Corriere Adriatico.

I fatti

I fatti risalgono ai primi di novembre, quando i quotidiani avevano riportato la notizia di un pestaggio “a sfondo razzista” di cui si era reso protagonista un buttafuori di una nota discoteca di Senigallia, il Mamamia club di via Fiorini. La vittima era il giovane nordafricano, che aveva diffuso prima a mezzo social e poi tramite alcuni quotidiani online la bufala del razzismo come causa dell’aggressione; nel farlo aveva denunciato la frattura di un paio di costole, diverse escoriazioni e un taglio all’addome. Caso strano, il pronto soccorso dove si era recato la sera del pestaggio non gli aveva dato alcun giorno di prognosi; un fatto che mal si concilia con l’entità delle ferite dichiarate su Facebook dal giovane.

Le indagini

All’episodio era seguito, come di consueto, il classico “allarme razzismo” che aveva fatto scattare le indagini presso il Commissariato di Senigallia. In pochi giorni, gli investigatori hanno ricostruito la dinamica dei fatti, grazie all’acquisizione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza del locale e dopo aver sentito le dichiarazioni del personale e dei testimoni presenti quella notte.

Ma quale “allarme razzismo”

Le forze dell’ordine hanno così scoperto che nei confronti del giovane straniero non vi era stato alcun episodio di violenza; semmai, era stato proprio quest’ultimo a manifestare comportamenti aggressivi a causa di un probabile stato di alterazione psicofisica, dovuto forse ad alcol o stupefacenti. Nel corso della serata aveva anche minacciato fisicamente alcune persone all’esterno del locale, brandendo dei cocci di bottiglia con i quali molto probabilmente si era ferito l’addome. Una pattuglia presente il loco quella sera confermerebbe tale versione. La denuncia per i reati di simulazione di reato e minaccia aggravata a carico del magrebino è scattata subito.

Cristina Gauri

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3 comments

Sergio Pacillo 23 Dicembre 2019 - 12:35

Questo è una piccola parte di ciò che viene scoperto.
Mi aspetto il peggio.
Qualcuno continua a insistere che meticciare fá bene.
Ho sentito dire che secondo Qualcuno anche la Madonna ha meticciafo con Dio.

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Paolo 24 Dicembre 2019 - 8:37

I magrebini se ne devono sta a casa loro

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