Firenze, 24 ago – I freddi dati statistici sulla incombente crisi economica rendono difficilmente il peso della sofferenza – umana prima di tutto – di lavoratori, imprenditori, commercianti che hanno visto il loro mondo spazzato via dalla pandemia prima, e dalla totale incertezza negli e degli aiuti promessi dal governo poi. Turismo e ristorazione sono senza dubbio tra i settori più colpiti, sia per la natura delle misure di distanziamento sociale che tendono ad azzerare la voglia di uscire e di riunirsi degli italiani, sia perché la desertificazione delle città – anche quelle da sempre meta turistica come Roma, Venezia, Firenze – colpisce primi tra tutti questi delicati settori.
E proprio da Firenze giunge la drammatica notizia del suicidio di un ristoratore quantaquattrenne, travolto, a quanto riportano i suoi colleghi, dai pensieri della crisi economica, dalla depressione, dalle bollette e dalle scadenze fiscali. «In questo periodo stava lavorando poco, come tutti noi. Temeva di non riuscire più a pagare, di aver fatto dei sacrifici inutilmente», ha così dichiarato un ristoratore suo conoscente al quotidiano La Nazione.
L’uomo aveva relativamente da poco acquisito l’attività di ristorazione, situata nella strategica e suggestiva località di Piazza Santa Croce, avviandola con buoni incassi. Poi a marzo l’irreparabile. La pandemia, le misure di distanziamento sociale, il lockdown e – nonostante l’allentamento delle misure – l’impossibile ritorno alla normalità: mesi di incassi azzerati, la capienza del ristorante ridotta all’osso nel nome delle misure di distanziamento sociale, le rate del mutuo, le scadenze fiscali che – come noto – il governo non ha bloccato.
E così, con incassi imparagonabili a quelli di pochi mesi prima e con lo spettro del non poter più coprire le rate del mutuo e le varie tasse da pagare, ha deciso di togliersi la vita proprio all’interno del ristorante. Un particolare, questo, che anche simbolicamente non appare casuale: a simboleggiare, quasi, che quella attività, quell’investimento, da sogno si fosse trasformata in un incubo.
Il drammatico ed estremo gesto è avvenuto nel tardo pomeriggio di sabato e a scoprire il corpo ormai senza vita dell’uomo sono stati i lavoratori della attività, i quali hanno poi rivelato di averlo naturalmente visto a pranzo, al lavoro come al solito. Certi di ritrovarlo lì per il servizio serale, si sono recati presso il posto di lavoro, per poi fare la macabra scoperta. E’ quindi intervenuta sul posto una volante della polizia di Stato, la quale ha constatato l’avvenuto decesso. Il suicidio ha destato grande commozione, dal momento che l’uomo era molto conosciuto nel quartiere e dintorni. La salma è stata posta a disposizione dell’autorità giudiziaria, essendo stato aperto come prassi un fascicolo. Il magistrato titolare, la PM Ornella Galeotti, potrebbe disporre l’autopsia. Nel ristorante e a casa non sono stati rinvenuti messaggi di addio.
Cristina Gauri
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PORK……
[…] aver trovato la serranda alzata a metà. «Usciva tutte le mattine per andare in quel locale, è vero che aveva problemi economici», spiega la moglie alla […]