Roma, 20 set – Altro indecente scempio a Nettuno. Dopo la profanazione delle tombe al Campo della Memoria è stata divelta la targa con frase di Dante Alighieri sul monumento dedicato ai Martiri delle Foibe e dell’esodo istriano-fiumano-dalmata. “Atto inqualificabile, qualcuno ne
risponderà. Il Sindaco Coppola dia una spiegazione”, tuona Emanuele Merlino, presidente del Comitato 10 Febbraio.
Lo scorso anno, con una delibera della giunta comunale di Nettuno – approvata all’unanimità – venne accolta la proposta presentata da Pietro Cappellari di intitolare un giardino di Nettuno alla memoria dei Martiri delle Foibe e dell’esodo. Ripulito dai volontari, il giardino ha preso poi ufficialmente il nome di ‘Parco della Rimembranza e dei Martiri delle foibe’.
Nettuno, chi ha divelto la targa sul monumento ai Martiri delle Foibe?
“Un’importante pagina di democrazia e memoria storica per la nobile città di Nettuno – dice oggi Merlio – purtroppo sporcata nei giorni scorsi da ignoti che hanno divelto la targa apposta sul monumento. L’apposizione della targa, i cui costi sono stati integralmente sostenuti da noi, era stata
autorizzata con delibera di giunta il 17 febbraio 2021. E, ovviamente, il testo inciso era stato inviato all’amministrazione comunale, con PEC, precedentemente all’approvazione stessa”, spiega il presidente del Comitato 10 febbraio.
“I giornali suggeriscono che il distacco della targa sia stata una decisione del Sindaco ma, ci domandiamo, con quale motivazione e perché il primo cittadino avrebbe deciso di rimangiarsi una decisione sottoscritta all’unanimità da lui stesso e da tutta la Giunta?”, chiede Merlino.
La frase di Dante
“Forse la rimozione è motivata dalla sinistra polemica politica che contestava l’utilizzo della frase dantesca del IX canto dell’Inferno: “Sì com’ a Pola, presso del Carnaro ch’Italia chiude e suoi termini bagna”. Polemica sterile, che paradossalmente avrebbe causato la ‘censura’ del Sommo Poeta proprio nel 700° anniversario della morte”.
A questo punto “vogliamo che venga fatta luce sulla vicenda” e “che la targa sia rimessa al suo posto”, dice ancora Merlino. “Chiediamo al Sindaco Alessandro Coppola di spiegare cosa sia successo, se è vero che si sia trattata di una sua scelta e, nel caso, con quali motivazioni ideali e
formali”.
Alessandro Della Guglia