Roma, 5 nov – Che fine ha fatto il vaccino della società italiana ReiThera? Bocciato dall’Italia, affatto disprezzato da Bill Gates. Come noto, il ReiThera venne bloccato l’estate scorsa dalla Corte dei Conti, pur di fronte agli incoraggianti risultati dell’azienda di Castel Romano, con un primo step raggiunto che avrebbe dovuto rassicurare tutti. Difatti – stando a quanto comunicato dall’azienda – dai risultati preliminari della fase due di sperimentazione, frutto del test su 900 volontari, il 93% dei vaccinati con il ReiThera aveva sviluppato anticorpi contro il Covid già alla prima dose. E ben il 99% in seguito alla seconda dose.
ReiThera: abbandonata dall’Italia, finanziata da Bill Gates
Adesso però è la fondazione di Bill e Melinda Gates a puntare tutto sulla società biotech italiana, stanziando ben 1,4 milioni di dollari con l’obiettivo di sviluppare ricerche su nuovi vaccini anti-Covid efficaci contro le varianti. “Siamo entusiasti che la prestigiosa Bill & Melinda Gates Foundation abbia deciso di investire nella tecnologia di Reithera. Il progetto ci permetterà di accedere alla loro rete di collaboratori scientifici di grande esperienza sfruttando il potenziale della nostra nuova tecnologia del vettore Grad per lo sviluppo di vaccini necessari sia per le nuove varianti di Covid-19 che per l’Hiv, i quali potrebbero avere un impatto molto positivo sulla vita delle persone nei Paesi a basso e medio reddito”, fa sapere Stefano Colloca, Chief technology officer e co-fondatore di Reithera.
La tecnologia dell’azienda italiana
Colloca rende noto inoltre che la sua società, grazie anche al finanziamento della Fondazione di Bill Gates, “metterà a frutto la peculiare capacità della tecnologia a vettore adenovirale GRAd”. In particolare si tratta di un progetto di cui dovrebbe beneficiare soprattutto il continente africano, tra i maggiormente colpiti “dall’Hiv e che hanno attualmente accesso molto limitato ai vaccini contro Covid-19”. ReiThera ribadisce inoltre di aver già sviluppato un “candidato vaccino contro Covid-19” che “codifica la proteina spike del coronavirus SARS-CoV-2 e basato sul nuovo vettore adenovirale derivato dal Gorilla, reso incapace di replicarsi. Il vettore GRAd appartiene alla specie C di adenovirus, che comprende i più potenti vettori per i vaccini genetici, ed è caratterizzato da una bassa sieroprevalenza negli esseri umani”.
Alessandro Della Guglia
1 commento
HIV… quarantanni di comodo mistero. I “sozzoni” non andassero a F.in C.! Non abbiamo dimenticato la fatale sinergia siringa-epatite-promiscuità sessuale-Hiv! Con preservativo forzatamente consigliato! Oggi, vaccino del filibustiere di turno. A posto siamo, sveglia.