Roma, 27 lug – C’è poco da fare: in questo periodo, l’ambientalismo tira. E fa guadagnare un sacco di quattrini. Che l’operazione Greta Thunberg sia un’operazione prettamente commerciale non è del resto un mistero per nessuno. Dopo un paio d’anni di apnea, tra una pandemia e una guerra russo-ucraina, ecco allora che il ferro va battuto proprio ora che è tornato caldo. In libreria, infatti, è appena arrivato il libro Insieme per salvare il pianeta: obiettivi comuni contro il cambiamento climatico, edito da Baldini e Castoldi. Un volume firmato da una ben strana coppia: Greta e il Dalai Lama.
Greta e Dalai Lama insieme
Naturalmente non è importante il libro, ma chi l’ha scritto: quelli che sono di fatto due influencer. E spiace davvero dirlo, dato che parliamo pur sempre di una guida spirituale (il Dalai Lama, non Greta). Per quanto riguarda i contenuti, i temi sono i consueti dell’arsenale green: per salvaguardare il pianeta, l’uomo deve fare un passo indietro. Anzi, forse dovrebbe proprio estinguersi. La cifra del volume, infatti, sta proprio nella sua filosofia misantropica: alla base di questa filosofia, ha scritto Francesco Borgonovo sulla Verità, «c’è, in fondo, il disprezzo per l’essere umano. Il corpo non è che una prigione da cui distaccarsi quanto prima, la beatitudine sta nella dissoluzione del singolo, l’illuminazione giunge soltanto quando il distacco dalla corruzione del reale è completato. In questo quadro, non stupisce che gli ambientalisti più radicali arrivino a considerare l’uomo un cancro e a propagandarne l’estinzione, a desiderarne l’annichilimento e la riduzione a composto organico, a immondizia (leggere per credere i testi della cyberfemminista Donna Haraway)».
La grande mangiatoia
Ma non c’è solo questo. Non è per niente un caso che il libro – insieme a un intervento della stessa Greta sulla Stampa – sia uscito proprio in questi giorni. Dal 25 al 29 luglio, infatti, a Torino va in scena il Climate social camp, un summit europeo di tutti gli ambientalisti gretini. L’evento, ovviamente, è organizzato a nome di Fridays for future, il marchio di fabbrica della Thunberg. E – cosa non meno importante – ha ricevuto un massiccio contributo da parte dell’Askatasuna, famigerato centro sociale torinese legato ai violenti No Tav e sospettato di attività sovversiva. Misantropi, illuminati e compagni: davvero un bel quadretto per un’operazione commerciale mascherata da una spruzzata di vernice verde.
Elena Sempione
2 comments
Il Dalai Lama dovrebbe stare più attento alle compagnie …..
il primo straniero che frequentò da ragazzo era un Colonnello della
SS-Forschungsgemeinschaft Deutsches Ahnenerbe .
un articolo inquietante, in qualche righe provate a far passare il messaggio che il Buddhismo vuole estinguere la razza umana e che gli ecologisti hanno come unico scopo
di aumentare il proprio conto bancario. Chiedete a tutti gli animali agonizzanti per colpa del comportamento umano se dobbiamo continuare cosi, lasciamo che la temperatura globale continui ad aumentare, abbiamo modificato l’ecosistema planetario in meno di 100 anni, ma non ha importanza, il pianeta si salverà, noi non lo so.
Angel