I tecnici del Viminale non nascondono la preoccupazione e, secondo le indiscrezioni riportate da Repubblica, dichiarano: “Se il 2016 è stato terribile, il 2017 si preannuncia orribile”. Previsioni catastrofiche che non lasciano sperare nulla di buono. I porti di Augusta, Catania, Trapani e Reggio Calabria sono le mete di sbarco più sotto pressione. La maggior parte dei nuovi arrivati proviene da Guinea (16%), poi Costa d’Avorio (12%), Nigeria (11%), Senegal (9%), Gambia (8%), Marocco (7%), Bangladesh (6%), Mali, Iraq e Pakistan (4, 3 e 2%). Non sfuggirà la totale assenza di siriani. La gran parte di questi Stati, anzi, non sembra avere neanche particolari problemi con guerre e miseria.
L’escalation di questi giorni potrebbe derivare da una sorta di “effetto annuncio” rispetto all’accordo con la Libia: i trafficanti di uomini non hanno la lentezza di trattati e patti internazionali, soprattutto quelli farlocchi, come in questo caso. Si sbrigano, quindi, per portarcene più possibile prima di una chiusura della rotta libica che sarebbe sin troppo ottimistico poter prevedere.
Adriano Scianca