Roma, 5 feb – Un uomo di 51 anni, tossicodipendente e sieropositivo, ha prima chiesto ai medici farmaci che non gli potevano essere somministrati e poi ha iniziato a minacciarli con una siringa piena di sangue. L’episodio è accaduto ieri all’ospedale di Sesto San Giovanni (Milano) e il 51enne che ha scatenato il panico tra il personale sanitario è stato arrestato dalla polizia. L’uomo era già noto alle forze dell’ordine, che sono riuscite a “disarmarlo” grazie all’intervento di un agente esperto di arti marziali. Tutto è bene quel che finisce bene? Sì, peccato che il pm non abbia convalidato l’arresto del tossicodipendente, disponendone l’immediata scarcerazione perché l’aggressore non ha colpito nessuno. Dunque, secondo il magistrato, l’uomo “armato” di siringa non andava arrestato.
Dura reazione della polizia: “Non basta una siringa?”
La decisione del pubblico ministero ha scatenato l’immediata reazione da parte del Sindacato Autonomo di Polizia: “Cosa sarebbe dovuto accadere per vedersi convalidato l’arresto? I colleghi avrebbero dovuto essere infettati?”, ha commentato duramente Stefano Paoloni, segretario nazionale del Sap. “Nel decreto di immediata liberazione il pm – ha dichiarato Paoloni – ha ritenuto che il comportamento non fosse idoneo a mettere a rischio l’incolumità e la sicurezza dei colleghi”, dunque “brandire una siringa infetta non è ritenuto sufficiente per configurare il reato di resistenza o violenza a pubblico ufficiale“.
Secondo il segretario del Sap “decisioni come queste pongono i delinquenti nella condizione di assumere condotte simili nella consapevolezza di restare impuniti e chi ha il dovere di garantire la sicurezza nel nostro Paese, se non viene adeguatamente tutelato, oltre a rischiare la propria incolumità fisica, non viene posto nella condizione di svolgere al meglio il proprio servizio”.
Alessandro Della Guglia
1 commento
Quando ci sono di mezzo gli stupefacenti e le relative conseguenze, spesso la giustizia lascia molto ma molto a desiderare… C’è molto da studiarci e dirci sopra…, speriamo nella intelligenza e cultura dei nuovi laureati…, buoni!