Roma, 1 ott – Ludwig van Beethoven si è spento nel 1827 e certo non pensava che il suo lascito sarebbe stato raccolto da un algoritmo che si sarebbe addirittura occupato di finire l’incompiuta “Decima Sinfonia”.
Beethoven, la travagliata storia della “Decima”
La “Decima” di Beethoven ha una storia travagliata: gli fu commissionata attorno al 1817 dalla Royal Philharmonic Society di Londra assieme alla “Nona”. Rimase tuttavia largamente incompleta, a causa del netto peggioramento delle condizioni di salute del compositore, che si spense poi nel 1827. La notizia è che il prossimo 9 ottobre la “Decima” finalmente compiuta verrà suonata per la prima volta a Bonn, la città in cui nacque il 17 dicembre del 1770 proprio il compositore.
Musicologi e software
A finirla, un gruppo di musicologi, compositori ed esperti di intelligenza artificiale che per oltre due anni hanno lavorato e studiato sugli spartiti e gli appunti lasciati da Beethoven per completare le parti mancanti della sinfonia. Già in passato ci sono stati altri tentativi di ricostruire parti della sua sfortunata “Decima” sinfonia. Ad esempio, nel 1988, Barry Cooper provò a completare il primo e il secondo movimento (sui quattro totali), cercando a suo di “restare fedele” alla visione di Beethoven.
“Una sfida enorme”
Adesso l’intelligenza artificiale è progredita ulterioramente e i software sono in grado di elaborare informazioni: da qui, la decisione del nuovo tentativo. A seguire la parte tecnologica del progetto è stato Ahmed Elgammal, direttore del laboratorio di Arte e Intelligenza artificiale della Rutgers University del New Jersey, che in un dettagliato articolo su The Conversation l’ha descritta come “una sfida enorme”.
Ilaria Paoletti
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