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Tolkien e l’oscuro potere di congelare anche le radici profonde

by Carlomanno Adinolfi
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Tolkien

Le radici profonde non gelano. Probabilmente questa frase è il principale motivo per il quale Tolkien è così odiato da un certo mondo. Sicuramente c’è anche il fatto che, per anni, è stato un’icona del mondo culturale della destra, ma se non fosse stato per la sua capacità di creare una vera e propria mitologia capace di riallacciarsi allo spirito ancestrale dei popoli europei, di certo non sarebbe stato inserito tra i nemici degli alfieri del mondo globalizzato. Che un autore del Novecento abbia saputo aprire una porta verso le radici più profonde della spiritualità europea e addirittura consegnarne la chiave ai suoi lettori è una cosa che non poteva essere accettata da chi, nella vita, si è posto come obiettivo la decostruzione di tutto ciò che è identità.

Questo articolo è stato pubblicato sul Primato Nazionale di novembre 2022

Lo abbiamo visto in Italia, con la squallida cricca che ha attuato la sostituzione della traduzione originale con un’imbarazzante parodia da Google translator e il cui scopo, spiegato esplicitamente dai suoi proponenti, è stato proprio quello di togliere ogni afflato epico all’opera, per ridurla a depotenziata narrativa fantasy per ragazzini.

Tolkien tradito

Ma più di quanto possa fare un gruppuscolo autoreferenziale, che in Italia si è inimicato tutto il pubblico, possono sicuramente fare le grandi major americane dello streaming. La serie Gli anelli del potere di Prime video non può che essere catalogata come tentativo di castrazione simbolica ed epica dell’opera di Tolkien. Lo spirito è lo stesso della traduzione farlocca italiana dei romanzi, ma con maggior potere mediatico, tecnico e finanziario. E non stiamo parlando della presenza dell’elfo nero. Di certo il suo inserimento ha un chiaro valore politico anti-identitario che punta a colpire la spiritualità nordica, esattamente come è stato per la Marvel quando ha reso nero il dio Heimdall o ha introdotto una valchiria nera e lesbica. O come ha fatto la Disney con la ridicola operazione della sirenetta nera. Ma il personaggio di Arondir serve solo come specchietto per le allodole e per fare da classico scudo «se lo critichi è perché sei razzista».

In realtà l’operazione è molto più subdola. Di fatto, nella serie, viene negato e stravolto tutto ciò che ha scritto Tolkien, l’epos viene ridotto a…

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