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Germania, primo deficit commerciale dal 1991. Le sanzioni alla Russia sono un boomerang

by Eugenio Palazzini
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Roma, 5 lug – Le sanzioni alla Russia funzionano davvero? Se sui danni al sistema economico russo il dibattito è ancora aperto e c’è chi sostiene che gli effetti si vedranno più avanti, quel che è certo è che nel frattempo a pagare un conto salato è l’Europa. Siamo insomma di fronte a un clamoroso boomerang, perché come più volte segnalato su questo giornale – e come facilmente preventivabile – chi aveva forti legami commerciali (ed energetici) con Mosca, adesso sta subendo un colpo piuttosto pesante. Prova ne sia il primo deficit mensile registrato dalla Germania in tre decenni. Già, da ben 31 anni (correva l’anno 1991) a Berlino non si avvertiva una batosta del genere.

Germania, quanto pesano le sanzioni alla Russia

La bilancia commerciale tedesca è difatti andata in negativo essenzialmente per due motivi: incremento dei costi dei prodotti importati e calo significativo della domanda del fabbricato in Germania. Per l’esattezza le esportazioni sono scese dello 0,5%, a 125,8 miliardi di euro. Il valore delle importazioni è invece salito del 2,7%, a 126,7 miliardi, al di sopra delle attese. Nel dettaglio: l’export verso i Paesi dell’Unione europea è calato del 2,8%, quello verso la Gran Bretagna del 2,5%. Salite al contrario le esportazioni verso gli Stati Uniti: + 5,7% rispetto al maggio 2021. I dati però senz’altro più emblematici sono quelli riguardanti l’import verso la Russia: giù del 54,6% rispetto al 2021. Nonché l’export, ridotto di circa un terzo rispetto all’anno scorso: -29,8%.

E’ poi in generale il conflitto in Ucraina che mette a rischio le catene di approvvigionamento internazionali, con forti ricadute sull’economia della Germania. Come inoltre sottolineato da Milano Finanza, “il rafforzamento del dollaro, che pur favorisce le esportazioni tedesche e italiane al di fuori dell’Eurozona, non riesce dunque a compensare il vertiginoso aumento delle importazioni dei prodotti petroliferi e delle altre materie prime che sono sempre quotate in dollari”.

Eugenio Palazzini

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1 commento

Sergio Pacillo 7 Luglio 2022 - 7:28

Chiamatevi la Merkel.

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