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Piaggio Aerospace in vendita: evitare che finisca in mani straniere

by Salvatore Recupero
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Roma 1 mar –  Piaggio Aerospace è in vendita. Il 26 febbraio scorso è partito formalmente il bando internazionale per la cessione dei complessi aziendali di Piaggio Aero Industries e della controllata Piaggio Aviation, le due società attualmente in amministrazione straordinaria che operano sotto il celebre marchio. La notizia è stata pubblicata sul sito dell’azienda dopo aver ricevuto l’autorizzazione dal ministero dello Sviluppo economico. Non dimentichiamoci, infatti, che il gruppo ligure è in amministrazione straordinaria dal dicembre 2018. A dire il vero l’annuncio doveva essere dato il 3 gennaio, ma qualche intoppo burocratico ha posticipato il lieto annuncio. Comunque, come si suol dire, meglio tardi che mai.

Il bando

Da questo momento parte la gara per aggiudicarsi una tra le più importanti aziende di produzione aeronautiche italiane. I contendenti avranno poco più di un mese per far arrivare le loro offerte. Il 3 aprile 2020, infatti, è il termine ultimo per inviare le manifestazioni di interesse. Al commissario straordinario Vincenzo Nicastro spetterà l’onere di valutare “qualità e completezza di ciascuna proposta” al fine di ammettere quest’ultima alla “successiva fase della procedura di vendita”. Su questo punto il bando è chiarissimo: “Ogni definitiva determinazione in ordine alla vendita è soggetta al potere autorizzativo del Ministero dello Sviluppo Economico, sentito il parere del Comitato di Sorveglianza”.

Insomma, tante parole per dire che siamo solo al fischio d’inizio. La posta in gioco è troppo alta per prevedere l’esito della partita dai primi minuti. Intanto, l‘obiettivo più importante è evitare lo spacchettamento. Ed è lo stesso commissario ad ammetterlo:  “Nel corso di poco più di un anno dall’avvio dell’amministrazione straordinaria – ha affermato Nicastro – siamo riusciti a creare un portafoglio ordini di tutto rispetto, il che rende l’azienda sicuramente appetibile per un compratore”. “Valuteremo con rigore ciascuna delle offerte che ci perverranno – ha aggiunto – con l’obiettivo di vendere Piaggio Aerospace nella sua interezza e di trovare un compratore che sappia proporre un solido piano di rilancio e sviluppo. Puntiamo a concludere il processo entro l’anno in corso”. Insomma, a quanto pare si vogliono evitare gli errori fatti in passato.

Come si è giunti al commissariamento

“Piaggio Aerospace – si legge nella nota – si presenta ai potenziali compratori con un portafoglio ordini in esecuzione pari a 450 milioni di euro, cui si aggiungeranno a breve ulteriori accordi per altri 450 milioni, portando così il totale del portafoglio ordini a 900 milioni di euro. Il Gruppo Piaggio Aerospace – che controlla negli Stati Uniti anche la consociata Piaggio America – opera nei business Velivoli e Motori. Il primo è dedicato alla progettazione, costruzione e manutenzione di velivoli civili e militari e comprende le attività di customer service. Il business Motori è invece dedicato alla costruzione e manutenzione di motori aeronautici”. Perché, dunque, commissariare un gruppo che sembra essere solido? Per rispondere a questa domanda dobbiamo fare un piccolo passo indietro.

Il gruppo finì in amministrazione straordinaria nel novembre 2018. La scelta fu presa dal fondo Mubadala (diretta emanazione del governo di Abu Dhabi) che dal 2014 controllava la società. Il pomo della discordia fu la mancata concessione da parte del governo italiano di una commessa per l’acquisto di venti droni alla modica cifra di 776 milioni di euro.

Oggi è inutile stabilire chi in quella disputa avesse ragione. Tuttavia, non possiamo fare a meno di notare un’anomalia: un’azienda italiana che opera nel settore della difesa finiva in mano ad uno Stato straniero. Ma questo è un discorso che ci porterebbe lontano.

Tornando in Liguria, è doveroso ricordare l’impatto che la sorte dei dipendenti è ancora appesa ad un filo. Le maestranze, che hanno subito una pesante decurtazione del loro salario a causa della cassa integrazione, attendono con ansia una soluzione che possa farli uscire da questa fase di stallo.

Gli scenari futuri: arriva Leonardo?

Intanto, si susseguono le voci sui futuri acquirenti. In pole position c’è Leonardo che “conferma l’interesse per Piaggio Aerospace, ma aspetta di esaminare il nuovo bando di vendita internazionale prima di prendere una decisione”. Non è la prima volta la ex Finmeccanica manifesta il suo interesse per il gruppo ligure. Oggi, però, si aprono degli spazi nuovi e quest’ipotesi sembra potersi concretizzare.

“Già in passato – ha detto l’ad, Alessandro Profumo, a margine di un evento sull’Innovazione presso lo stabilimento di Pomigliano – abbiamo manifestato interesse per il ramo manutenzione. Dobbiamo vedere il nuovo bando e assumeremo le decisioni”. Il gruppo di Piazza Monte Grappa è interessato al settore dedicato alla costruzione e manutenzione di motori aeronautici. Inoltre, l’azienda guidata da Profumo è fornitore e primo creditore di Piaggio Aerospace con un’esposizione di 117 milioni di euro. Il governo (che possiede il 30% del pacchetto azionario della società) potrebbe spingerlo a rilevare Piaggio Aerospace senza il temuto spacchettamento. L’Italia, dunque, ha la possibilità di creare un colosso dell’industria della difesa. Si spera che la classe dirigente (politici e manager) siano all’altezza di questa grande sfida che li attende.

Salvatore Recupero

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