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Primato Nazionale: le Frecce italiane la migliore alta velocità al mondo

by Filippo Burla
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Frecciarossa AnsaldoBredaRoma, 24 set – Non si ferma il cammino delle Ferrovie dello Stato. Dopo la presentazione ieri a Berlino del nuovo Frecciarossa 1000, concentrato di tecnologia frutto della collaborazione italo-canadese fra AnsaldoBreda e Bombardier, l’ex monopolista ferroviario segna un’ulteriore vittoria.

Trenitalia ha, infatti, vinto il premio europeo per il miglior servizio sull’alta velocità. A rivelarlo è l’amministratore delegato del gruppo, Michele Mario Elia, in una lunga intervista a Il Sole 24 Ore. La storia dell’alta velocità in Italia affonda le radici indietro nel tempo quando nel 1936, il primo Etr superò i 200 km/h, traguardo di velocità che all’epoca sembrava essere una chimera. Il periodo del secondo dopoguerra non fu da meno, con il celebre Settebello ed il più famoso “Pendolino” (Etr 400), ad assetto variabile e che ancora oggi rappresenta lo standard per la produzione di treni di questo tipo.

L’alta velocità italiana non è, però, un percorso ancora concluso. All’appello mancano l’area industriale del nord-est, le interconnessioni aeroportuali, la Napoli-Bari e in ultimo la dorsale del mar Adriatico. Per quanto riguarda la prime due all’ordine del giorno sono stati già firmati gli accordi preliminari con il ministro Lupi, mentre sull’interconnessione fra i capoluoghi campano e pugliese Elia stesso ha appena ricevuto la nomina a commissario, con la speranza di poter accelerare sui tempi. Nulla, invece, in merito al corridoio Romagna-Marche-Abruzzo, per il quale esiste solo un generico impegno a destinare dei fondi, ma senza alcuna certezza sul come né sul quando. L’unica (grande) lacuna di un progetto che, globalmente, rappresenta un’eccellenza.

Non solo successi tecnici, ma anche finanziari. Negli otto anni alla guida delle Ferrovie, Mauro Moretti è riuscito a firmare i primi bilanci in utile nella storia ultracentenaria del gruppo. Al brillante risultato hanno contribuito sia i corrispettivi sostenuti dallo Stato per il servizio universale, che la ristrutturazione interna: l’Ebitda, indicatore della solidità della gestione ordinaria e quindi dell’efficienza industriale, si colloca a circa il 23%, quasi il doppio delle ferrovie francesi ed il triplo rispetto alla tedesca Deutsche Bahn.

Filippo Burla

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