Roma, 18 apr – Il comizio di Marine Le Pen al teatro Zenith di Parigi, ieri sera, è stato costellato di imprevisti, se così vogliamo chiamare le provocazioni e le vere e proprie aggressioni portate avanti da militanti di estrema sinistra. Quando è arrivato il deputato Gilbert Collard, “è stato aggredito vigliaccamente insieme alla moglie all’ingresso dello Zenith”, ha detto David Rachline, portavoce della campagna presidenziale di Marine Le Pen, puntando il dito contro “teppisti di estrema sinistra”. Collard, dal canto suo, ha commentato: “Stavo per prendermi una bottiglia di birra in testa ma grazie al cielo un poliziotto è riuscito a scansarla, come anche una specie di bomba infiammabile”.
Mentre fuori iniziava la guerriglia fra militanti antifascisti e polizia, con violenti scontri e lancio di lacrimogeni, all’interno del teatro un secondo blitz interrompeva Marine Le Pen nel pieno del suo comizio: una attivista ha fatto irruzione sul palco, immediatamente bloccata dalla sicurezza. Marine Le Pen ha poi ripreso la parola dicendo: “I militanti di estrema sinistra sono fuori di testa, attaccano l’unica donna candidata che difende le donne”. Lo show, tuttavia, non era finito: un’altra donna, questa volta dalla platea, ha gridato qualcosa verso il palco e si è messa a seno nudo, con il torace marchiato di slogan anti-Le Pen, nella tipica protesta alla Femen. Anche qui è intervenuto il servizio d’ordine. “Non vogliono proprio lasciarci esprimere le nostre idee…”, ha commento Le Pen, riprendendo la parola dopo l’interruzione. In una campagna elettorale in cui non sono mancate le uscite a vuoto da parte della candidata frontista, non è escluso che le provocazioni dell’estrema sinistra possano avere un’influenza positiva sul voto, ricordando a tutti i francesi quanto in là possa spingersi l’intolleranza antifascista.