Home » Immigrato uzbeko semina il terrore a New York, 8 morti: “Agisco per l’Isis”

Immigrato uzbeko semina il terrore a New York, 8 morti: “Agisco per l’Isis”

by La Redazione
3 comments

Roma, 1 nov – L’estremismo islamico torna a uccidere a Manhattan: un uomo a bordo di un furgone bianco è piombato su una pista ciclabile e ha investito i passanti, facendo 8 vittime accertate (tra cui un belga e cinque argentini) e una dozzina di feriti. L’attentatore è un immigrato uzbeko di 29 anni, Sayfullo Habibullaevic Saipov. Viveva apparentemente in Florida, a Tampa, anche se di fatto l’uomo abitava a Patterson, nel New Jersey, insieme alla moglie e a tre figli. Sarebbe arrivato negli Stati Uniti nel 2010. Possedeva la “Green Card”, il permesso di residenza permanente negli Stati Uniti.

A bordo del furgone – dove è stato poi trovato un documento attestante la sua “fedeltà all’Isis” – ha lasciato la West Street, la strada che costeggia l’Hudson, e ha percorso per oltre un chilometro la ciclabile a tutta velocità, travolgendo tutto ciò che incontrava. Sei persone sono morte investite, altre due hanno avuto un infarto e sono state dichiarate morte in ospedale. Nel pick up del terrorista, lo scritto in arabo: “Agisco in nome dell’Isis”. L’uomo è sceso dal veicolo impugnando una pistola sparachiodi e un’altra per sparare proiettili di inchiostro, urlando “Allah akbar”. A quel punto è stato affrontato dagli agenti che gli hanno sparato ferendolo all’addome e lo hanno arrestato. L’attentatore è stato trasferito poi in un ospedale dove, secondo i media americani, è stato sottoposto ad intervento chirurgico per il proiettile sparato dall’agente che l’ha colpito all’addome. Il killer non sarebbe comunque in pericolo di vita.

Secondo i media americani, Saipov era controllato dalle autorità federali da un po’ di tempo. Dal 2015, l’Fbi aveva messo gli occhi su una cellula dello Stato islamico formato almeno da cinque musulmani radicalizzati provenienti dall’Uzbekistan e uno del Kazakistan. Al momento non è ancora chiaro se il terrorista di Manhattan fosse uno di questi oppure se li conoscesse appena. Secondo Rita Katz, direttrice di Site, nel giornale dell’Isis, Rumiyah, l’attentato era stato annunciato un attacco a New York: in una foto compariva un furgone con, sullo sfondo, una scena della parata del giorno del Ringraziamento, mentre lo scorso agosto un sostenitore dell’Isis si era fatto una foto a Manhattan a meno di un miglio dal luogo dell’attentato, con in primo piano il suo telefonino con la bandiera del Califfato.

You may also like

3 comments

Tony 1 Novembre 2017 - 12:37

…se si faceva crescere le treccioline sui lati della fronte poteva andare, tranquillamente, al muro del pianto..uguale, uguale…

Reply
killer con la Gren Card che ha terrorizzato New York: "sono orgoglioso di quel che ho fatto" | NUTesla | The Informant 2 Novembre 2017 - 12:00

[…] si sarebbe radicalizzato negli Stati Uniti. Già nel 2015 l’Fbi lo interrogò su suoi possibili legami con sospetti terroristi ma tutto si risolse in un nulla di fatto. Quel che […]

Reply
ANTERO 2 Novembre 2017 - 9:32

Sedia elettrica … in nome di Allah !

Reply

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati