Roma, 2 ago – Era il 2019 quando l’esecutivo ghanese ha lanciato l’iniziativa “Year of return“, che si poneva come obiettivo quello di invitare gli afroamericani a visitare il Ghana. Non solo per riscoprire le proprie origini, ma anche per incentivare gli investimenti e convincere alcuni di essi a stabilirsi nella nazione africana. L’iniziativa ha avuto un certo successo: sono stati accolti migliaia di visitatori, parte dei quali hai poi effettivamente deciso di rimanere a vivere in Ghana. L’esplodere della pandemia da Covid-19 ha purtroppo interrotto il progetto e ci vorrà ancora del tempo prima che altri afroamericani ritornino.
Gli afroamericani investono anche in Senegal
Ciò che è successo in Ghana non è passato inosservato anche in altri Paesi del continnte nero. Anche il Senegal, ad esempio, ha avviato una simile iniziativa in collaborazione con l’ambasciata Usa. Identico l’obiettivo: invitare i neri d’America a tornare in Africa per visitare la loro terra di origine ed investire in loco.
Ad aderire all’iniziativa sono state, inizialmente, 75 persone. Tra essere sindaci e imprenditori che si sono recati in Senegal per un viaggio della durata di sette giorni. A differenza del Ghana, però, l’evento ha avuto lo scopo esplicito di creare legami imprenditoriali. Tant’è che alla sua organizzazione ha preso parte la Minority business developement agency, branca del Dipartimento del commercio di Washington che aiuta le società americane a investire in Africa. Un’altra differenza è che il governo non ha proposto agli afroamericani di emigrare in Senegal, dove si parla francese: una barriera linguistica difficile da sormontare per chi non è di lingua madre e volesse risiedere dalle parti di Dakar, ma che allo stesso tempo non è di ostacolo ad attività di investimento. Un altro evento simile verrà organizzato il prossimo anno, presumibilmente il 19 giugno, data di abolizione della schiavitù negli Usa.
Giuseppe De Santis