Soprattutto la lotta al traffico di droga sembra aver riscosso molti risultati durante il governo di Duterte e se fossimo veramente cattivi potremmo pensare che l’espansione della lotta a livello nazionale, proprio nelle Filippine che si trovano al centro del triangolo d’oro del sud Pacifico, potrebbe far tremare i polsi a più di una persona, visto che il narcotraffico è uno dei cardini su cui si basa un po’ tutta la finanza mondiale “sotterranea”. La lotta alla corruzione con un accentramento sempre maggiore da parte del governo e una politica di sovranità nazionale molto accesa, che punta all’estromissione di lobby e interessi stranieri, a meno che non siano subordinati agli interessi nazionali – basti pensare alla proposta di permettere che le isole disabitate vengano date “in affitto a tempo determinato” agli stranieri purché garantiscano lavoro ai soli filippini e una politica di urbanizzazione e costruzione di infrastrutture per i filippini – e soprattutto la bruttissima abitudine di essere un amante del gentil sesso, hanno completato il profilo del perfetto dittatore criminale nemico dei diritti umani e soprattutto sessista maschilista e potenziale stupratore di minorenni.
La querelle con Papa Francesco è iniziata invece durante l’ultima visita del pontefice nelle Filippine. Duterte protestò molto, anche con commenti duri e apostrofazioni molto sopra le righe verso il pontefice, per il fatto che si fosse pensato troppo alla sicurezza e al benessere di Bergoglio, trasformando però Manila in un caos ingestibile con il blocco del traffico in tutta la provincia durato decine e decine di ore. Tutto il mondo cattolico si aspettava un suo tentativo di riconciliazione con la curia durante la campagna presidenziale di Duterte, vista anche l’altissima percentuale di cattolici ferventi e praticanti tra i Filippini, ma “The Punisher” ha più volte fatto capire di preferir continuare a parlare con la gente, piuttosto che volare fino al Vaticano per una riconciliazione col Papa. In compenso pare abbia promesso una donazione alla Caritas ogni volta che verrà sorpreso a bestemmiare, cosa che lui stesso assicura succedere spesso.
Aurelio Pagani