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Atene, bomba contro Alba Dorata

by Melania Fiori
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11350327_10155630137405249_2015754381_nAtene, 22 mag – Una bomba è esplosa ieri mattina nella struttura Aithrio – palazzo adibito a uffici – a Marousi, distretto di Atene.

L’attentato, diretto contro un attivista del partito Alba Dorata – che adesso si trova in ospedale per le ustioni causate dall’esplosione – era stato dallo stesso denunciato alle autorità di polizia locale, a seguito delle continue minacce ricevute, senza che alcuna misura precauzionale di sicurezza venisse messa in atto.

Paradossale se si pensa che le minacce nei suoi confronti erano state anticipate qualche giorno prima con un vero e proprio volantinaggio. Ancora più paradossale considerato che 72 tra deputati e membri di Alba Dorata erano stati trattenuti in carcere “preventivamente”, dal 2013, in attesa di essere sottoposti a processo per associazione a delinquere.

L’esplosione di ieri mattina, lungi dall’essere un caso isolato, rappresenta un’escalation di violenza nei confronti del partito greco. Venerdì 15 maggio, infatti, durante lo svolgimento del processo nei confronti dei membri di Alba Dorata, una decina di autonomi hanno fatto irruzione nell’aula del tribunale, lanciando bottiglie contro gli avvocati e i testimoni e urlando slogan di minaccia.
Anche in quell’occasione nessuna misura di sicurezza è riuscita a fermare l’attacco premeditato.

La polizia, inizialmente restìa ad intervenire, ha aspettato che uno degli avvocati venisse preso a pugni prima di contrastare l’irruzione. Resta ancora un mistero come sia stato possibile l’ingresso in aula in un processo classificato ad “alto rischio”.

Appare invece evidente come la democratica Grecia di Tsipras, più che assicurarsi della dovuta partecipazione alla compagine governativa di Alba Dorata – che ricordiamo ha confermato il suo peso politico nella tornata elettorale di gennaio, rimanendo abbondantemente oltre il 6% – stia semplicemente consegnando all’oblio e al silenzio episodi di violenza che evidentemente ritiene giustificabili o quanto meno non degni di importanza.

Melania Fiori

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1 commento

Giancarlo 22 Maggio 2015 - 11:00

I soliti metodi di questi “fenomeni” protetti dallo stato democratico…succede anche qui da noi, anche se ancora in scala limitata ma se notiamo cosa succede ai comizi di Salvini ogni giorno ed alle reazioni di acquiescenza di intellettuali e giornalisti e del Ministro di Polizia Alfano, si capisce che potrebbe capitare di peggio anche in Italia.

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