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La lista nera di Putin: accesso vietato in Russia a 89 fra politici e funzionari europei

by Filippo Burla
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putin-6401Mosca, 31 mag – Dopo le sanzioni, le offensive economiche targate Unione Europea ed Usa, di fronte alla “calma e gesso” mostrata in questi tempi di scontro frontale, la Russia decide di fare il proprio gioco. Una contromossa non annunciata ma che, come in vecchio stile sovietico, emerge da comportamenti ed episodi manifestatisti negli ultimi periodi.

E’ così che è emersa quella che sarebbe una vera e propria “black list” stilata dal Cremlino, in base alla quale sono sanciti precisi divieti di accedere al paese a determinate persone considerate -almeno momentaneamente- sgradite. Nessuno era a conoscenza di questa lista, ma il caso è emerso dopo che ad alcuni deputati tedeschi ed olandesi è stato rifiutato l’ingresso nella Federazione Russa. Da qui il pressing delle autorità europee su Mosca, che non conferma né smentisce. In un documento del ministero degli Esteri, tuttavia, si leggerebbe: “Perché è stato deciso di inserire queste persone nella list? E’ semplice: questa mossa è stata fatta in risposta alle sanzioni ordinate contro la Russia da parte di numerosi stati dell’Unione Europea”.

Le persone comprese nella lista sarebbero, secondo alcune indiscrezioni, in totale 89. Fra questi politici, funzionari e diplomatici Ue e dei paesi aderenti all’Unione. Figure anche di spicco, come il segretario generale del Consiglio dell’Unione europea Uwe Corsepius, l’ex presidente del consiglio belga ed europarlamentare Guy Verhofstadt, l’europarlamentare dei Verdi Daniel Cohn-Bendit. Il gruppo più nutrito è quello dei polacchi, che conterebbero ben 17 persone inserite in lista. Lo spettro si ampia anche oltre alla politica, comprendendo fin il saggista francese Bernard-Henry Lévy ed Eva Lidstrom Adler, capo dell’autorità fiscale di Stoccoloma. Fra i nomi anche un’italiana: si tratta di Anna Maria Corazza Bildt, naturalizzata svedese dopo il matrimonio con l’ex premier Carl Bildt e ora eurodeputata nel Ppe.

“In un momento in cui stiamo tentando di disinnescare un conflitto persistente e pericoloso, questo non aiuta”, ha commentato il ministro degli ESteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier. Secondo un portavoce del commissario Ue agli Esteri Federica Mogherini la lista sarebbe invece “totalmente arbitraria e ingiustificata”.

Silenzio invece, come detto, da parte russa. La black list esisterebbe, ma “Niente ci obbliga a renderla pubblica, nè la legge russa nè gli impegni internazionali. La pubblicazione di questa lista da parte nostra non porterebbe che ad una escalation delle tensioni nella crisi ucraina”, ha detto Vladimir Cizhov, ambasciatore russo presso l’Ue.

Filippo Burla

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