Roma, 16 apr – Il premier britannico Boris Johnson, dopo un discorso tenuto presso un ospedale situato a Welvyn Garden City, ha scatenato una grande polemica in merito alla questione inerente i transgender e la loro categorizzazione negli sport. Il primo ministro ha asserito che gli atleti trans non dovrebbero partecipare affatto alle competizioni femminili e che i bambini non possono decidere da soli per il proprio cambio di sesso, per tali ragioni serve una presenza dei genitori per quanto riguarda la loro educazione.
Secondo alcuni attivisti britannici, moltissime donne e ragazze del Regno Unito stanno abbandonando lo sport agonistico in quanto si sentirebbero impotenti davanti alla presenza di atleti trans, i quali sono biologicamente uomini e dunque fisicamente avvantaggiati. Come rimarcato dai media britannici, BoJo sta subendo pesanti critiche dalla comunità LGBT dopo aver rifiutato di far approvare una legge sulla terapia di conversione per i transgender, ritenendola una pratica ripugnante.
Johnson contro i trans nelle competizioni femminili, ma i Tories sono divisi
Anche i Tories scozzesi e il Galles hanno in programma di rendere illegale la conversione per i transgender. E fin qui sembrerebbe tutto lineare, se non fosse che anche il politico laburista Keir Starmer si è detto contrario a priori alla conversione di genere: il parlamentare crede che la discussione sia nata per distogliere la popolazione inglese dagli attuali problemi economici che stanno attanagliando il Regno Unito negli ultimi tempi.
Tuttavia, se da un lato il partito conservatore appoggia la scelta di abolire il disegno di legge sulla “Conversion Therapy”, dall’altra parte alcuni rappresentanti del medesimo partito si sono dimostrati favorevoli alla discussione della possibile legislazione. Tra questi il parlamentare gay William Wragg e il deputato trans Jamie Wallis.
La questione ha scatenato un grande dibattito, ma qualora la legge dovesse passare, sarà anche responsabilità dell’intera sponda Tory, la quale non soltanto ha un pensiero frammentato sulla proposta di legge in sé, ma ha persino incluso nelle proprie liste elettorali figure politiche in disaccordo con le regole basilari presenti all’interno del partito.
In un articolo del Daily Mail, si fa notare come alcuni attivisti siano preoccupati per la possibile approvazione della legge, in quanto gli insegnanti potrebbero addirittura finire in tribunale qualora non dovessero accettare che i ragazzi giochino nelle squadre femminili. A quanto pare, il precedente supporto di Johnson alla comunità LGBT, si sta rivelando una “spada di Damocle” per lui e per la propria compagine politica.
Gabriele Caramelli
1 commento
E perché no? Da quanti anni le atlete bianche si sono viste surclassate dalle atlete nere, fisicamente avvantaggiate. È ora di rendere alle nere pan per focaccia, con le atlete transessuali che faranno loro ingoiare lo stesso amaro boccone che per anni è stato rifilato alle donne bianche.