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Burkina Faso, giovane italiano scomparso: era in viaggio verso la capitale

by Ilaria Paoletti
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Roma, 4 gen – E’ ormai dal 15 dicembre scorso che non si hanno più notizie di Luca Tacchetto, 30 anni. L’uomo, originario di Vigonza e figlio dell’ex sindaco della città padovana Nunzio Tacchetto, sembra essere scomparso nel nulla nel corso di un viaggio in Burkina Faso. Le ultime notizie che lo riguardano lo davano in viaggio insieme all’amica Edith Blais, 34enne originaria del Canada. I due erano diretti verso la capitale Ougadougou. Viaggiavano a bordo di un’auto con targa italiana. Erano attesi per una cena da una coppia di amici che abita nella capitale del Paese africano.

La coppia era arrivata all’aeroporto di Bobo-Dioulasso, la seconda più grande città del paese africano, proprio il 15 dicembre: a questa data risalgono anche le ultime immagini condivise sui social. L’allarme sulla loro improvvisa sparizione è stato lanciato su Facebook da alcuni conoscenti e parenti dei due. “Tutto quello che si poteva fare è stato fatto – commenta così il padre di Tacchetto, sindaco della città veneta, vicino alla coalizione del centrodestra – Ad oggi non abbiamo nessuna notizia di Luca né di Edith, della cui sparizione abbiamo informato l’ambasciata canadese. Stiamo vivendo giorni angoscianti. Tutti ci dicono di sperare, di avere fiducia ma è dura”.

Ormai da mesi i gruppi jihadisti agiscono nella parte orientale del Burkina Faso, quella Mali e Niger. Sono circa tre anni che il paese è costretto a subire attacchi terroristici sempre più frequenti. Proprio la capitale, Ouagadougou, è stata teatro di tre attacchi terroristici in meno di due anni , per un totale di 60 vittime. Nell’ultimo, lo scorso marzo, sono stati colpiti l’ambasciata francese e lo stato maggiore dell’esercito.

Ilaria Paoletti

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3 comments

Piero 4 Gennaio 2019 - 7:09

Potrò sembrare insensibile o crudele, ma mi vien da dire che, con buona pace di umanitaristi e filantropi vari, l’Africa reale è molto diversa da come alcuni vorrebbero che fosse. Non si tratta di una succursale di Disneyland, né tampoco di un eden popolato da selvaggi di roussauiana memoria, ma bensì di un continente violentissimo, dove la vita umana vale poco o niente e dove il più forte detta legge… Non dico fosse il caso di questi due ragazzi, ma in linea generale si può affermare che sostituire l’erasmus pazzerello e un pò “scoppiato” con viaggi di questo genere espone a rischi enormi, dei quali mi pare che i giovani non siano per nulla consapevoli.

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altravox 5 Gennaio 2019 - 8:19

Hai perfettamente ragione Piero; da aggiungere che molti partono per l’Africa con l’idea iperbuonista che se ami gli africani loro di rimando ti amano,che è un pò il corollario di quella idea sinistroide secondo la quale ti farebbe paura solo quello che non conosci (riferita spesso ai sedicenti profughi presenti nel nostro Paese) magari pensando che acconciandoti i capelli con i dreadlocks,gli africani ti vogliano bene a prescindere,perchè ti vedono come uno di loro.

Sia ben chiaro e scriviamolo in stampatello: SPERIAMO CHE QUESTI DUE GIOVANI SIANO SANI E SALVI e che tutto questo sia solo un disguido/black out nella tabella di viaggio; il che non esime dal pensare che se magari vuoi fare il novello Livingstone lo fai da solo e non esponendo a gravi rischi una giovane donna portandola con te.

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era in viaggio verso la capitale - Esercito Difesa 4 Gennaio 2019 - 10:04

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