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Canada, proteste contro i trans nelle carceri femminili: “Detenuta stuprata”

by Ilaria Paoletti
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Canada Trans Carceri

Toronto, 30 mar –  In Canada i trans non operati né sottoposti a terapie ormonali, quindi uomini a tutti gli effetti, possono entrare nelle carceri femminili. L’istituzione carceraria canadese ha adottato sin dal 2017 il cosiddetto Self Id: se ci si dichiara donne, in breve, lo si è. E questa pratica ha già permesso stupri e violenze.

Trans nelle carceri femminili: un pericolo

Tra coloro che hanno dichiarato di “sentirsi donne”, e quindi trans, per ottenere un trattamento migliore e accedere alle carceri femminili vi sono anche assassini, molestatori sessuali seriali e stupratori di minori che ora condividono gli spazi con donne a tutti gli effetti sotto il punto di vista biologico. Ma questo ha creato già problemi di violenza e ora, un certo numero di ex detenute e attiviste chiedono un cambiamento.

Pedofili e stupratori fianco a fianco alle vittime

“Stiamo prendendo di mira l’intera politica, vogliamo che vengano rimosse tutte le donne non biologiche da questo carcere, non solo quelle violente”, ha detto al Toronto Sun Heather Mason, attivista del Canadian Women’s Sex-Based Rights. “Molte delle detenute sono troppo spaventate per parlare” ha detto la Mason, aggiungendo che le prigioni femminili sono progettate per donne biologiche con programmi speciali che coinvolgono, ad esempio, i loro figli. “Avere un pedofilo condannato che si aggira intorno ai loro bambini le terrorizza”, ha detto Mason.

Il caso del “trans” Steven “Sam” Mehlenbacher

“Il sistema carcerario in Canada sta scaricando il 100% del rischio di violenza maschile dalle carceri maschili alle prigioni femminili”, ha detto la Mason, aggiungendo che “questo non protegge i detenuti trans, solo pochi eletti. In effetti, rende un disservizio alle donne trans nelle carceri”. E le attiviste non hanno torto né vivono di paranoie, dato che a novembre del 2020, Steven “Sam” Mehlenbacher, un rapinatore che biologicamente è a tutti gli effetti un uomo sebbene si identifichi come trans in quanto si sente donna, ha avuto ripetuti rapporti sessuali con le detenute (che hanno avuto bisogno della pillola del giorno dopo per evitare gravidanze indesiderate) e si è anche spinto alla violenza sessuale, tanto che è stato di frequente spostato da una prigione all’altra. Basti pensare che il detenuto trans non è né stato operato né prende ormoni femminili: in pratica l’unica cosa che è cambiata sono i pronomi usati per identificarlo. Il politicamente corretto miete vittime e l’assurdo è che questi giochi si compiono sulla pelle delle donne.

Ilaria Paoletti

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4 comments

Marc 30 Marzo 2021 - 6:18

AHAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA

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Sergio Pacillo 31 Marzo 2021 - 7:56

I diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT) in Canada sono tra i più avanzati nel mondo.
Ecco i risultati.

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Cesare 31 Marzo 2021 - 1:35

La principale identità che i poteri occulti vogliono demolire è proprio quella sessuale.Ad un anno noi non sappiamo infatti la nostra nazionalità,religione o cognome ma sappiamo se siamo maschietti o femmine.Le oligarchie della finanza che creano il denaro in forma privata e a costo zero con cui ci schiavizzano vogliono individui senza identità da poter manovrare fin da piccoli anche per scopi inconfessabili

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L'Australia dice no al linguaggio "gender" nei documenti ufficiali: "Biologia ... 31 Marzo 2021 - 1:38

[…] Canada, proteste contro i trans nelle carceri femminili: “Detenuta stuprata” […]

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