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La Cina sorvola Taiwan con i bombardieri atomici: rischio guerra imminente? Come stanno le cose

by Eugenio Palazzini
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Roma, 8 giu – La Cina sorvola minacciosa i cieli di Taiwan. Non è la prima volta, ma stavolta alcuni dettagli potrebbero far pensare a un’invasione vera e propria. Ricordiamo che Pechino ritiene l’arcipelago taiwanese parte “inalienabile” del suo territorio, nient’altro che una regione insulare da reintegrare alla madre continentale con le buone (agendo con penetrante diplomazia) o con le cattive (riprendersela con la forza). Stamani le autorità di Taipei hanno attivato i sistemi di difesa dopo aver segnalato 37 aerei militari cinesi in volo nella zona di identificazione di difesa aerea (Adiz) di Taiwan. Secondo il ministero della Difesa, l’incursione delle forze aeree cinesi è avvenuta con caccia J-11 e J-16, ma anche con bombardieri nucleari, o per meglio dire con capacità nucleare, H-6N: “37 velivoli dell’esercito popolare di liberazione cinese, inclusi J-11, J-16, H-6, YU-20 e Awacs, sono entrati in successione nello spazio aereo sud-occidentale di Taiwan”, scrive il ministero su Twitter. Le forze armate taiwanesi “stanno monitorando la situazione da vicino con il nostro sistema Isr (informazione, sorveglianza e ricognizione, ndr) e hanno inviato in risposta aerei Cap, navi militari e sistemi missilistici terrestri”, si specifica.

La Cina con i bombardieri nucleari: il timore degli Stati Uniti

I bombardieri H-6N sono l’ultima versione dello Xian H-6, derivato dal bombardiere bimotore sovietico Tupolev Tu-16 e costruito a partire dal 1959 su licenza per l’aeronautica dell’Esercito cinese. Secondo l’intelligence degli Stati Uniti, le versioni più recenti dell’H-6N sono state modificate, trasformando questi veicoli in vere e proprie piattaforme di lancio di missili ipersonici in grado di essere armati con anche testate nucleari.

Perché a Taiwan è improbabile una guerra imminente

Un conflitto imminente appare comunque improbabile. Ciò non significa che sia impossibile o che Pechino non provi ad alzare la tensione anche nelle prossime settimane. Per la Cina, però, tentare adesso di (ri)prendersi l’arcipelago con la forza potrebbe rivelarsi un clamoroso boomerang. Sarebbe in ogni caso un intervento dai costi enormi in una fase economica complicata, con il rischio di impantanarsi considerata la difesa fornita non soltanto dagli Stati Uniti. Quanto successo alla Russia in Ucraina suona come un avvertimento.

Leggi anche: Isole Matsu, il Donbass di Taiwan. Ma la Cina non è la Russia

Intanto, proprio gli Usa condivideranno, con Taiwan e Giappone, i dati in tempo reale raccolti dai droni da ricognizione per rafforzare il coordinamento di fronte alla crescente pressione cinese nell’area. E’ quanto rivelato dal Financial Times, secondo cui Washington consentirà ai citati droni di integrarsi nel sistema che utilizzeranno i militari americani nella regione e la Forza di autodifesa giapponese. In questo modo gli Stati uniti e i suoi partner potranno monitorare in simultanea tutte le informazioni raccolte dai veicoli aerei senza equipaggio.

Eugenio Palazzini

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1 commento

Germano 8 Giugno 2023 - 3:37

HA HA HA…Come? Proprio ieri leggevo “dell’amicizia” tra Biden e Xi, tra USA e Cina… gli usurai yankee devono riconoscere una volta per tutte che sono finiti, non contano più un bel nulla maiali guerrafondai. E ringraziamo che sia così!

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