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Colonia non fu organizzata, è solo la nostra nuova realtà quotidiana

by Adriano Scianca
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coloniaRoma, 12 gen – Da più parti si sta avanzando l’ipotesi che le violenze di San Silvestro a Colonia e in altre città europee fossero pianificate a tavolino. Di prove, in verità, se ne vedono poche. Del resto l’idea che esista una struttura centralizzata in grado di muovere contemporaneamente in varie città europee migliaia di allogeni è inquietante, ma anche inverosimile. Cosa ci sarebbe a monte? L’Isis? Con una quindicina di uomini hanno fatto 130 morti a Parigi, con duemila uomini a Colonia avrebbero fatto molto più che la caccia alla donna bianca.

A costo di essere smentito, io a tale pianificazione non credo, almeno se per “pianificazione” si intende un’organizzazione centralizzata che ha deciso tutto a tavolino. Che in piazza i cari profughi abbiano usato strategie quasi “militari” o che abbiano fatto girare inviti su WhatsApp per radunare più gente possibile è invece verosimile, ma è un’altra cosa. Ci si può chiedere: “Ma se non esiste una regia, come è possibile che in diverse città di Germania, Austria, Svizzera e Svezia siano accadute le stesse cose nello stesso momento?”. La risposta sta nel fatto che gli altri casi, oltre a Colonia, sono emersi alla spicciolata, molti giorni dopo, e solo sul traino dell’evento eclatante, se non ci fosse stata Colonia non ne avremmo mai saputo nulla. Il che significa anche che in tanti altri casi non ne abbiamo già saputo nulla. Quindi non c’è un fenomeno che esplode improvvisamente e in modo sospettamente simultaneo, c’è una realtà di cui solo dieci giorni fa siamo venuti a conoscenza.

Del resto, al solito, l’idea che esista una mente dietro la notte di follia è sì inquietante, ma in parte anche rassicurante: colpita la mente, risolto il problema. Ma se non è stato tutto organizzato, come è nata la notte di follia a Colonia? A parere di chi scrive tutto è stato freddo, impersonale, acefalo, come una reazione chimica: metti insieme questi elementi e ottieni questo fenomeno. Punto. Nessuno decide, è così e basta. Trapiantare centinaia di migliaia, o addirittura milioni di estranei in un altro continente ha un costo, che sarà molto più alto di quanto visto a Colonia. Ovviamente di ciò non può rendersene conto chi crede che esista soltanto un’umanità indifferenziata composta da individui intercambiabili: in fin dei conti che può succedere mettendo degli individui accidentalmente nati in Nordafrica in mezzo ad altri individui in Germania? Non siamo forse tutti esseri umani? Questo è quello che pensavano e che, nonostante Colonia, tuttora pensano la gran parte degli occidentali. Questa è la radice del male. Abbiamo smarrito l’idea di cosa siano i popoli: è per questo che possiamo ucciderli senza neanche accorgercene. Almeno finché non arriva il nostro turno.

Adriano Scianca

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Paolo 16 Gennaio 2016 - 3:52

Condivido l’ articolo e la riflessione in esso espressa, parola per parola.

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