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Coronavirus, Francia come l’Italia: assalti a treni e supermercati, terapie intensive allo stremo

by Davide Di Stefano
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coronavirus Francia
Parigi, 17 mar – Dire che “tutto il mondo è paese” è fin troppo facile e un po’ banale. Resta il fatto però che in Francia riguardo il coronavirus si stanno verificando le medesime dinamiche che hanno riguardato il Belpaese nei giorni scorsi. Solo con una settimana di ritardo. Dopo la chiusura delle scuole di cinque giorni fa, ieri sera il presidente Emmanuel Macron ha annunciato in tv, parlando a più di 30 milioni di francesi, la chiusura totale della nazione, come accaduto in Italia una settimana fa. Il decreto è sostanzialmente il medesimo, con le limitazioni agli spostamenti e la chiusura di tutte le attività commerciali.

In fuga da Parigi e gli assalti ai supermercati

Decisioni dure e sconosciute anche per la popolazione francese, che ha avuto le medesime reazioni degli italiani, con buona pace di chi aveva ravvisato nei nostri connazionali dei comportamenti incivili ascrivibili esclusivamente alla Penisola. Il decreto di Macron è entrato in vigore solo oggi alle 12, fatto che ha permesso ai molti “immigrati interni” che vivono a Parigi di recarsi all’alba alle stazioni alla ricerca di un treno che li riportasse nelle loro zone d’origine, in “periferia”, magari in Provenza o in Bretagna.
Basta poi farsi un giro su Twitter e mettere la parola chiave di ricerca “supermarché” per ritrovarsi di fronte a decine di video che mostrano i francesi in fila davanti ai supermercati, senza mantenere molto spesso la distanza di sicurezza per rendere più difficile il contagio, senza mascherine e protezioni come dimostra questo video (uno delle decine che si trovano in rete). Si vedono gli scompartimenti di merce ormai vuoti, così come accaduto in Italia o negli Usa o in Spagna, dove tra l’altro gli assalti ai supermercati sono stati anche molto più violenti.

Un quarto di contagi dell’Italia ma terapie intensive allo stremo

Secondo gli ultimi dati in Francia i contagi totali sarebbero meno di 7 mila in totale, circa un quarto di quanti se ne registrano ora in Italia. Eppure anche Oltralpe – nonostante nessuna regione stia vivendo neanche lontanamente quello che accade in Lombardia o magari nella provincia di Bergamo – le terapie intensive e i posti in rianimazione in alcuni casi “sono quasi esauriti”.  E’ il caso del dipartimento dell’Alto Reno (700 mila abitanti, numero simile alla provincia di Bergamo) nella regione del Grande Est che, come riporta Le Monde, dove le terapie intensive sono “sature”. Nel Basso Reno, altro dipartimento della stessa regione, sono invece “occupate in gran parte, vicine alla saturazione”.
Molti sono i dipartimenti in difficoltà sotto il profilo sanitario e già si stanno operando dei trasferimenti in elicottero. Informazioni e dati che ci fanno capire come la risposta delle “folle” disabituate all’emergenza di fronte ad eventi sconosciuti è spesso molto simile e che prima di prodursi in accuse, se non in vero e proprio autorazzismo nei confronti del proprio popolo, è bene vedere quello che succede anche oltre confine. E così può notare come i comportamenti sbagliati non siano nostra esclusiva, così come non lo sono i lenzuoli con le scritte e gli arcobaleni fuori dai balconi, o lo stress che una simile emergenza crea al sistema sanitario.
Davide Di Stefano 

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3 comments

Jos 17 Marzo 2020 - 4:47

…il virus terrorismo sta stremando i Paesi di origine latina…Le nazioni di origine anglosassone non si sono fatte frgare ..hanno dato una corretta informazione…..

http://www.strettoweb.com/2020/03/coronavirus-iss-italia-morti-covid-19-decessi/983750/

..in Francia macron ha tutto da guadagnare dalla ” emergenza virus”….evita la crisi politica con le continue manifestazioni antigovernative, evitando la speculazione finanziaria, contro la Francia, con la Legarde…

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Virus, centinaia di italiani muoiono. Ma i vip di sinistra se ne fregano: loro raccolgono soldi per l'Ong di Casarini - Rassegne Italia 18 Marzo 2020 - 5:48

[…] deve ancora arrivare? In un momento come questo, d’altronde, l’Unione Europea ci ricorda che Schengen è sospeso – salvo che uno non sia un “rifugiato politico”, allora è bene accetto sulle […]

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