Home » Il declino dell'esercito britannico: soldati che piangono e test facilitati per le donne

Il declino dell'esercito britannico: soldati che piangono e test facilitati per le donne

by Giorgio Nigra
6 comments

Roma, 11 gen – Le qualità essenziali per un soldato? Bisogna saper piangere. Ne sono convinti i vertici dell’esercito britannico, che hanno evidentemente deciso di mettere fine alla loro secolare e comunque gloriosa tradizione militare. La nuova campagna di arruolamento per il 2018, infatti, presenta annunci pubblicitari con domande di questo tipo: “Posso essere gay nell’esercito?”, “Posso esercitare la mia fede nell’esercito?”, ma anche “E se mi commuovessi nell’esercito?”. I protagonisti sono militari omosessuali o musulmani che parlano della loro condizione sotto le armi. In un altro video si mostra un giovane che piange, poi una voce fuori campo spiega che “come uomo, sembra che non puoi mai esprimere le tue emozioni. Pensavo che, unendomi all’esercito, ogni segno di emotività sarebbe stato interpretato come una debolezza. Ma una volta dentro, capisci che nessuno è una macchina. L’esercito è una famiglia”.
Negli spot si assicura che “non bisogna essere un supereroe per arruolarsi”. Gli annunci televisivi sono doppiati da veri soldati e sono costati 675.000 dollari, secondo quanto dichiarato da un portavoce del ministero della Difesa. “La nostra società sta cambiando e penso che sia del tutto appropriato per noi cercare di raggiungere una base più ampia”, ha detto il generale Nick Carter alla BBC, secondo il quale l’esercito vuole andare oltre il suo target di riferimento tradizionale, ovvero il “maschio bianco dai 16 ai 25 anni” ma, ha spiegato, di persone di questo “non ce ne sono più tante in giro” in quanto “la demografia del nostro Paese è cambiata”. I membri dell’esercito appartenenti a minoranze etniche sono poco più del 7% delle forze armate. Il colonnello in pensione Richard Kemp ha tuttavia messo in discussione l’approccio pubblicitario, scrivendo su Twitter che “La cosa più affascinante per la maggior parte delle persone che vogliono arruolarsi nell’esercito (forse ad eccezione di alcuni tecnici) è il macho. Se la gente vuole scodellare una zuppa di cipolle va in una Ong, se ti offri volontario per l’esercito è perché vuoi combattere”.
Non è il primo caso di correttezza politica con cui si è confrontato di recente l’esercito britannico. Agli inizi di dicembre, infatti, era scoppiata la polemica perché i test d’ingresso per entrare nel Sas (Special Air Service, il principale corpo speciale dell’esercito britannico) era stato facilitato per permettere alle donne di ottenere buoni voti. I test del Sas sono notoriamente ardui da superare: durano sei mesi e prevedono lunghe marce su terreni montuosi con addosso zaini pesanti e altre prove fisiche di una certa difficoltà. Entro il 2019, tuttavia, tutte le formazioni dell’esercito britannico saranno aperte alle donne, comprese le forze speciali. Di conseguenza si è pensato di rivedere i test: le reclute femminili, quindi, potranno trasportare carichi meno pesanti e avranno più tempo per realizzare il test. Ma, dato che si tratta di test finalizzati a selezionare persone che avranno buone possibilità di essere inviate in zone di guerra, non si capisce in che modo i dirigenti dell’esercito pretendano di far sì che, di fronte al nemico, alle donne sia riservato un trattamento di favore…
Giorgio Nigra

You may also like

6 comments

Tony 11 Gennaio 2018 - 12:10

…….la decadenza di un impero…Avviene sempre cosi: decadenza dei costumi; mancanza di una credo che unisca la popolazioone; miscuglio di razze..E’ la fotocopia USA / Inghilterra…

Reply
Il declino dell'esercito britannico: soldati che piangono e test facilitati per le donne | NUTesla | The Informant 11 Gennaio 2018 - 4:08

[…] Author: Il Primato Nazionale […]

Reply
blackwater 11 Gennaio 2018 - 4:11

per me quando un uomo va dall’estetista per farsi il sopracciglio tutto bello perfettino come quello di una donna….da Londra come a Roma passando per Berlino,qualche problema di ruolo e di identità
c’è sicuramente.Una volta quando si faceva il Parà di leva nella Folgore,c’era una usanza (sebbene non diffusa,a differenza del tuttora praticato “pinning” dei Parà Statunitensi) di spegnersi una cicca sul braccio per numero di lanci effettuati (nella media circa 7-8 nell’anno di leva) come tatuaggio ante-litteram…
ora invece assieme al “camillus” immagino non manchi specchietto e pinzetta rubati alla sorella o fidanzata, come dotazione per sopravvivenza combat fuori area.
mi consola un pò pensare quindi, che non solo noi abbiamo i “Militari” piangina con il bambino profugo in braccio come da immagini e video postati dalla Marina Militare, ma che sono diventati indispensabili anche nella perfida Albione.
Churchill si starà rivoltando nella tomba comunque.

Reply
mario 11 Gennaio 2018 - 6:08

e Italia……………………………..

Reply
Martino 11 Gennaio 2018 - 8:44

Azione incessante dei finocchi infiltrati nelle istituzioni britanniche per sovvertire quel poco che resta dei valori tradizionali della società europea.

Reply
Raffo 11 Gennaio 2018 - 9:55

A questo punto speriamo che qualche soldatessa inglese con gli attribuiti e con gli occhi vispi possa salvare le truppe britanniche da tanta gaiezza e dolcezza. Viva la regina. Oramai la gran bretagna è un paese ridicolo in mano a menti deviate e ad una immigrazione fuori controllo.

Reply

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati