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Drone italiano precipita in Libia: è stato abbattuto?

by Eugenio Palazzini
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drone italiano, libia

Roma, 20 nov – In Libia è precipitato un drone italiano. Lo Stato maggiore della Difesa ha reso noto che è stato perso “il contatto con un velivolo a pilotaggio remoto dell’Aeronautica militare, che svolgeva una missione a supporto dell’operazione Mare Sicuro”. Il drone italiano, spiega la Difesa, “seguiva un piano di volo preventivamente comunicato alle autorità libiche”. Sono in corso ulteriori accertamenti su quanto accaduto e al momento resta il dubbio: il drone ha avuto un guasto tecnico oppure è stato abbattuto? E in quest’ultimo caso, chi lo avrebbe colpito?

Secondo The Libyan Address, che cita una ‘fonte militare’, la contraerea dell’Esercito nazionale libico, che fa capo a Khalifa Haftar, ha abbattuto un drone a Tarhuna, nella regione della Tripolitania. Sui social libici circolano anche le immagini di un drone abbattuto, ma non è chiaro se si tratti sul serio di un velivolo italiano.

Al contrario di quanto sostenuto dal sito di informazione libico, Ashraf Shah, ex consigliere politico dell’Alto consiglio di Stato, ha dichiarato all’Andkronos che il drone sarebbe precipitato “per un guasto tecnico e non era coinvolto nel conflitto in Libia, come la propaganda del generale Khalifa Haftar ed i suoi sponsor vogliono far credere”.

Eugenio Palazzini

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Libia, la guerra blocca giacimento Eni: ma Di Maio continua a dormire 31 Gennaio 2020 - 9:59

[…] Il recente abbattimento di due droni (uno americano e l’altro italiano), dai costi milionari, è soltanto un grave episodio che ha palesato a tutti l’immobilismo del governo giallofucsia. Mentre Haftar si è infatti affrettato a scusarsi con gli Stati Uniti, ha del tutto ignorato l’Italia. Fatto che non sembra aver minimamente destato dal torpore il nostro esecutivo, visto che non ci risultano proteste ufficiali. Il totale lassismo di fronte a un simile attacco è molto rischioso, perché chiunque adesso potrebbe potenzialmente compiere atti di questo tipo confidando sull’assenza di una nostra reazione. Quanto successo oggi dovrebbe portare quantomeno a un cambio di rotta, eppure temiamo che anche in questo caso il ministro degli Esteri pentastellato (ma abbiamo sul serio un ministro degli Esteri?) sia in tutt’altre faccende affaccendato. […]

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