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Era stata schiava dell’Isis, ma non la fanno parlare a scuola: “Offende gli studenti islamici”

by Cristina Gauri
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ex schiava isis nadia murad

Roma, 23 nov — Ancora cortocircuiti da cancel culture, stavolta dal Canada: il Toronto district school board (Consiglio del distretto scolastico di Toronto), dopo essersi distinto per  la sua opera di persecuzione della letteratura europea per bambini distruggendo 5.000 libri perché «offensivi» per le popolazioni indigene, ha nuovamente fatto parlare —male — di sé. Questa volta, per aver cancellato un evento di presentazione del libro scritto dal premio Nobel per la pace ed ex schiava sessuale dell’Isis Nadia Murad, temendo che potesse «offendere» gli studenti musulmani.

La cancel culture silenzia anche le vittime dell’Isis

L’evento prevedeva la presentazione di un libro alla presenza dell’autrice: The Last Girl: My Story of Captivity, and My Fight Against the Islamic State, (L’ultima ragazza: la storia della mia prigionia e la mia guerra contro lo Stato islamico) scritto, per l’appunto dalla Murad. Il consiglio ha annunciato di voler annullare l’evento, previsto nel febbraio 2022, spiegando che il libro potrebbe «promuovere l’islamofobia» e «offendere» gli studenti musulmani. Tra i diritti calpestati delle donne prigioniere dello Stato islamico e la sensibilità degli alunni musulmani, si è scelta senza esitazione la seconda opzione. Murad, attivista yazida per i diritti umani, aveva 19 anni quando l’Isis aveva invaso il suo villaggio nel nord dell’Iraq. I miliziani l’avevano rapita e resa schiava sessuale nel 2014. 

Ci si arrampica sugli specchi

Per tentare di giustificare la propria decisione, il portavoce del Consiglio Ryan Bird ha dichiarato al Globe and Mail: «Sembra ci sia stato un malinteso». La presentazione del libro avrebbe dovuto tenersi presso il circolo di lettura A room of your own, fondato da Tanya nel 2017. Strutturato per ragazze dai 13 ai 18 anni, provenienti da varie scuole secondarie,  permette loro di leggere un libro e poi discuterne con l’autore. Parlando della decisione del consiglio, Lee avrebbe contestato la decisione del consiglio. «L’Isis è un’organizzazione terroristica. Non ha nulla a che fare con i comuni musulmani. Il consiglio scolastico di Toronto dovrebbe essere consapevole della differenza».

Cristina Gauri

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2 comments

fabio crociato 23 Novembre 2021 - 4:37

Nulla deve disturbare la grande riserva di “biada” Usa…

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Roberto 24 Novembre 2021 - 4:44

Quindi, secondo lo schema logico che ritiene opportuno togliere la parola ad una persona abusata per non offendere chi professa la stessa religione dei suoi aguzzini, dovrebbero essere ridotte al silenzio le vittime dei preti pedofili per non offendere i cristiani?

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