Proprio in merito alle relazioni italo-russe, ieri, il numero uno del petrolio russo Igor Ivanovich Sechin ha rilasciato un’intervista al Sole-24 Ore. Sechin si auspica il rilancio del legame tra la compagnia Rosneft, di cui è amministratore delegato, e le nostre principali aziende e crede che il Forum sia un’occasione storica per rilanciare la cooperazione tra i due paesi nonostante “le sanzioni danneggiano tutti i protagonisti dell’attività economica”. Come esempio storico degli ottimi rapporti tra Italia e Russia, Sechin cita Enrico Mattei: “Negli anni ’60 il fondatore dell’Eni concluse con l’Urss un contratto di fornitura di petrolio a lungo termine, rompendo i dogmi della guerra fredda che, tra l’altro, presupponevano l’isolamento economico della Russia. Difendendo l’accordo firmato a Mosca, Mattei assicurò che «non avrebbe costituito un pericolo per l’Italia, al contrario avrebbe garantito petrolio al Paese, e dato lavoro agli italiani»; ed era sinceramente contento del fatto che «la lupa che nutrì Romolo e Remo finalmente si sarebbe imparentata con il famoso orso russo»”.
Guardando al presente Sechin sottilinea che Rosneft collabora con le imprese italiane in tutti i campi, dall’estrazione alla produzione e alla logistica, soffermandosi in particolare su Eni con cui “vorremmo ampliare la collaborazione lungo l’intera catena tecnologica: esplorazione geologica, estrazione, lavorazione, sviluppo tecnologico. Con Eni realizziamo progetti congiunti nelle piattaforme continentali. E non è escluso che con il tempo riusciremo a prendere parte alla realizzazione del sogno di Mattei – la partecipazione della compagnia italiana a un grande progetto produttivo in Russia”.
Guido Bruno