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La Germania a corto di pasta viene a fare spesa da noi: prelevate 200 tonnellate coi treni merci

by Cristina Gauri
10 comments
germania pasta

Roma, 3 apr – “Siamo come fratelli”, scriveva ieri una finemente perculatoria Bild, rivolgendosi a noi italiani. Dopo aver bloccato l’export di quasi un milione di mascherine in un momento di vitale importanza per i nostri ospedali, il quotidiano tedesco si ricordava improvvisamente che esiste la “solidarietà” con i “fratelli italiani”, perché “Ora vi vediamo lottare. Vi vediamo soffrire. Anche da noi, la situazione non è facile, ma da voi è mille volte più difficile. Infermiere sfinite che dormono su una sedia. Medici che devono decidere chi può sopravvivere e chi deve morire”. Devono decidere, sì, un po’ come il governo tedesco, con la sua decisione temporanea di bloccare i dispositivi che sarebbero serviti proprio a quelle infermiere e a quei medici stremati, così sapientemente descritti nel fuoco d’artificio retorico della Bild.

Ma noi siamo i fratelli casinisti e pasticcioni ma con un cuore grande così, e perdoniamo tutto. E loro dicono di invidiarci: “Volevamo saper cucinare la pasta come voi, bere Campari come voi, amare come voi, la dolce vita, per questo vi abbiamo sempre invidiato”. E perché se ne ricordavano proprio ieri, della pasta e della dolce vita? Ma il motivo è presto detto: sempre sulla Bild è poi apparso un altro articolo che spiegava come la pasta inizi seriamente a scarseggiare nei supermercati tedeschi. A tal punto che la Aldi, una nota catena del settore, ha deciso di venirsela a prendere direttamente in casa nostra, approvvigionandosi con treni speciali e in accordo con la DB Schenker, il ramo della compagnia ferroviaria tedesca Deutsche Bahn che si occupa di logistica.

I convogli predisposti per prelevare il prezioso carico di rigatoni, farfalle e pennette prodotte dai “fratelli italiani” arriveranno direttamente in Baviera, da dove poi verranno smistate verso i principali centri della Germania meridionale. “La domanda di pastasciutta e affini è aumentata in maniera drastica a causa della crisi del coronavirus”, scrivono dall’azienda, constatando al tempo stesso che “sono in calo i trasporti verso l’Italia”. “Vengono meno i tir e i treni per il viaggio di ritorno”, ecco perché la scelta di arrivare coi treni.   

“Diversi treni speciali hanno già portato oltre 60mila pacchi di fusilli, più di 75mila pacchi di penne e 250mila pacchetti di spaghetti dall’Italia a Norimberga, come prima consegna”, spiega l’azienda in una nota, mentre la Schenker ha riferito di aver consegnato finora duecento tonnellate di spaghetti, pennette e altri tipi di pasta. Ecco perché siamo “nel cuore dei tedeschi”, come scrive la Bild: perché gli occorrono i nostri rigatoni. Ma noi, appunto, “sappiamo amare”, non gli toglieremo la pastasciutta dal piatto come fecero loro ai primi di marzo con le nostre mascherine, bloccandole per due settimane. “La forza dell’Italia è donare amore agli altri”. Una lezione che possiamo dare a tutto il mondo.

Cristina Gauri

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10 comments

Evar 3 Aprile 2020 - 11:19

Non mi interessaa difendere i crucchi, mi interessa capire le cose come stanno.

In forza di una legge ci fu quel blocco di materiale.
E’ la buracrazia a far danni.

https://www.ilfoglio.it/cronache/2020/03/19/news/non-solo-cina-anche-la-germania-dona-materiale-medico-all-italia-306776/

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Evar 3 Aprile 2020 - 11:20 Reply
Amilcare 3 Aprile 2020 - 1:09

Penso che tra non molto torneremo a ingravidare le loro mogli figlie e sorelle, cosicché gustino ancora meglio la nostra pasta assieme ai loro figli con capelli neri e baffi…

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Fabio Crociato 3 Aprile 2020 - 2:01

Doniamo, scarichiamo, doniamo, scarichiamo glutine a valanga…. Peccato che i tedeschi che “purgheranno” saranno i quasi poveracci…. Aldi è per loro. Nessun tedesco benestante va da Aldi! Chiedere alla polacca, tedesco inglobata, strumentale e comoda frau Rebbekah Dorothea Kasner, serva con il tailleur maoista di ricchi trafficanti, usurai e imprenditori “viziati” davanti ai quali il ns. Berlusca appare un pezzente! E il popolo tedesco è in braghe di tela come noi! Sveglia!

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Anto 3 Aprile 2020 - 8:03

Non capisco il problema, l’hanno comprata e pagata regolarmente. L’articolo fa sembrare che se la siano venuta a prende senza dare un centesimo.

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Domenico 4 Aprile 2020 - 6:17

Anche lì ci sono cittadini di serie a b,!!!

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Matteo 4 Aprile 2020 - 8:43

Una domanda però sorge spontanea,l’imprenditore che ha venduto macchinari sanitari in Grecia è stato condannato e la sua merce sequestrata, ma queste aziende che hanno venduto la pasta alla germania???

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Fano 4 Aprile 2020 - 4:34

Che articolo scadente. Spesso scrivete cose interessanti ma questa è ridicola. La Bild non era perculatoria ma solidale e basta. E anche se fosse come dite voi, le 200 tonnellate di pasta le hanno comprate regolarmente come comprano tante altre cose da noi. E le pagano sempre e regolarmente. Qua gli unici a perculare siete voi, ma il problema è che ci sono tanti boccaloni che non aspettano altro che leggere cose del genere.

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Fabio Crociato 4 Aprile 2020 - 11:19

Desidero segnalarti che senza il grano USA la URSS talvolta se la sarebbe passata molto male… Erano pagati sì, ma così gli USA rendevano “pan per focaccia” pubblicamente… Spero così che il tuo giudizio si affini…

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Alberto Maset 5 Aprile 2020 - 10:20

ITALEXIT SOLO QUESTO

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