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Governo May a rischio: si dimette il ministro per la Brexit

by Lorenzo Zuppini
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Londra, 9 lug – Due giorni dopo l’approvazione, da parte del governo britannico, della posizione sulla Brexit, David Davis, Segretario di Stato britannico per l’Uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, si è dimesso. Un duro colpo per il governo May, che all’indomani del referendum sul divorzio dall’Ue aveva dato l’incaricato di ministro per la Brexit proprio a Davis, convinto euroscettico e conservatore.
Davis si è dimesso in segno di protesta nei confronti della svolta soft del governo, che prevede una nuova strategia, più conciliante, verso Bruxelles. Un cambio di atteggiamento imposto al governo dalla premier May, che secondo Davis avrebbe reso molto difficile il suo lavoro di negoziatore per via delle troppe concessioni fatte alle richieste europee. “La direzione della politica intrapresa da May, nella migliore delle ipotesi lascerà la Gran Bretagna in una posizione debole per i negoziati” ha dichiarato Davis.
Il compromesso che la May ha fatto sottoscrivere a tutti i suoi ministri, Davis incluso prima che quest’ultimo rassegnasse le sue dimissioni, prevede la creazione di un’area di libero scambio con regole comuni fra Regno Unito ed Unione Europea e procedure “facilitate” per la circolazione di persone all’interno dell’area. Tutti presupposti che, però, devono essere valutati da Bruxelles, e che secondo i più accaniti sostenitori della Brexit nel Regno Unito sono stati visti come un tradimento dello spirito del Referendum. Per questo motivo le dimissioni di Davis rischiano di essere solo la prima di una emorragia di ministri dal governo May. Al momento il primo a dimettersi dopo il ministro per la Brexit è stato il sottosegretario Steve Baker. E sono in molti, tra le fila dei conservatori euroscettici, ad aver apprezzato il gesto di Davis, definito “uomo ci principi” che ha compiuto un “gesto coraggioso”.
Se, come qualcuno ipotizza, anche il ministro degli Esteri Boris Johnson dovesse abbandonare il governo, per Theresa May la strada dei negoziati sarà sempre più impervia e il governo da lei presieduto potrebbe andare in frantumi, con le elezioni anticipate dietro l’angolo.
Anna Pedri

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2 comments

Frank 9 Luglio 2018 - 10:23

Traditrice.
Ha tentennato per due anni…

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angelo 9 Luglio 2018 - 11:30

Se non si fosse dimesso sarebbe passato il messaggio” vedete che uscire dall’euro è impossibile” il popolo ha chiesto di uscire per ritornare sovrano al 100% quindi ben vengano le dimissioni…

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