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La grande abbuffata di Obama: l’assembramento che piace ai giornaloni

by Eugenio Palazzini
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Obama, party

Roma, 9 ago – Non sarà immune al Covid, ma di sicuro è immune alle critiche negative. Barack Obama, idolo immarcescibile dei media correct, si dà alla grande abbuffata e tutti plaudono festanti. Lo fanno quasi con una punta di invidia: ah, se solo potessimo esserci anche noi al party più cool del pianeta. E visto che il caso non esiste, prendiamo un titolo a caso, quello del Corriere della Sera: “Obama, spunta una foto mentre balla alla sua festa: ‘Nessuno lo aveva mai visto così’”. La tentazione di replicare con un sonante “ma chi se ne frega” c’è tutta. Ma in preda alla sobrietà puntiamo sul tatto non richiesto, mettendo mano al galateo, overo de’ costumi.

Altro che festicciola, ecco la grande abbuffata di Obama

L’ex uomo più potente del mondo ha spento 60 candeline e ha deciso di organizzare una festa tra amici? Affari suoi, si diverta pure. Peccato solo che la vecchia volpe americana, celebrata dalle veltroniane cantilene italiche, più che di balli scatenati sia campione di piroette imbarazzanti. L’annunciato – da omnia media – mega party del 7 agosto, Obama ha deciso ufficialmente di trasformarlo in festicciola tra pochi prescelti. Dai 500 invitati – e un implicito “non ce n’è coviddi” – è passato alla selezione accurata: soltanto parenti intimi e amici più stretti. Così almeno dicevano dalle parti di Martha’s Vineyard, isola davanti alla costa del Massachusetts, dove il tutto si svolto. Foto e video rigorosamente vietati, visto mai che il conteggio pesasse più del conto, stracciando in un sol boccone la candida immagine del già presidentissimo Usa.

Maledetti social

Fatto sta che qualche birichino non ha resistito, pubblicando di nascosto memorabili scatti del party. E’ il caso ad esempio del rapper Trap Beckham e del suo manager TJ Chapman. Irresistibile sindrome da social che straccia l’astuzia. Ad occhio e croce, fa notare il New York Post, c’erano più di 200 persone. Tutte rigorosamente senza mascherina, assembrate (tanto per abusare del termine più abusato) e gaudenti. “Sì ma tutti vaccinati”, precisano dalle redazioni mainstream, come se qua i vaccinati potessero darsi ai balli in discoteca.

Così è dovuta intervenire, deduciamo, la longa manus dell’organizzazione obamiana per far rimuovere le foto pubblicate dagli incauti astanti su Internet. Tardi, troppo tardi. I social sono spietati e dovrebbe saperlo bene chi ha inaugurato le campagne elettorali via Facebook. Certo, adesso qualche giornalone non potrà limitarsi a fischiettare e plaudire, dunque farà sommessamente notare che Obama poteva mostrarsi più accorto. Eppure abbiamo la vaghissima sensazione che nessun “dagli all’untore” echeggerà. Suvvia, era l’improrogabile compleanno dell’ex presidente Usa, mica la festa per la vittoria degli Europei di calcio. Un Obama felice non fa una quinta ondata, alla faccia del green pass.

Eugenio Palazzini

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