Roma, 8 ago – La pantomima del coinvolgimento americano nelle vicende siriane non ha fine.
La vicenda della cosiddetta “Divisione 30” ne è un esempio. Si tratta dell’unità del sedicente “Esercito di liberazione siriano” che il Pentagono ha addestrato in Turchia. Dovevano essere 1500, tutti giovani idealisti democratici. Alla fine se ne contano a malapena 54.
Ma non è tutto, perché i rapporti di questo manipolo sgangherato con gli Usa si fa sempre più tormentato, fino alle comiche finali: la divisione dei ribelli siriani si rifiuta di combattere contro al Qaeda perché, dicono, sono stati ingaggiati per abbattere Assad e combattere l’Isis, mica per attaccare quei paciocconi dei figliocci di Bin Laden.
Al Qaeda, in Siria, si legge Fronte al-Nusra, il gruppo terroristico anti-assadista e in concorrenza con l’Isis, i cui miliziani hanno giurato fedeltà al successore di Osama, Ayman al-Zawahiri.
Nei giorni scorsi, al-Nusra ha lanciato una campagna di attacchi e sequestri contro i ribelli addestrati dagli Usa. Il 30 luglio il gruppo qaedista ha rapito 20 ribelli appena rientrati dalla Turchia, dove avevano partecipato al programma di addestramento ed equipaggiamento gestito dagli Usa. Il giorno dopo la coalizione militare a guida americana ha condotto raid aerei contro al-Nusra a nord di Aleppo.
Sono seguiti attacchi di al-Nusra contro la sede della Divisione 30, culminata con l’uccisione di cinque ribelli e il ferimento di altri 18. Due giorni fa il rapimento di altri cinque ribelli addestrati dagli Usa da parte di al-Nusra.
In risposta, la Divisione 30 ha diffuso un comunicato per annunciare che non combatterà contro al-Nusra e si concentrerà nella lotta allo Stato Islamico e al regime del presidente Bashar al-Assad. ”La Divisione 30 è stata formata da rispettabili figli della Siria per liberare la nazione dalle bande armate di Assad e da Daesh”, si legge in un comunicato nel quale viene usato l’acronimo arabo dell’Is.
”La Divisione 30 si impegna davanti al popolo siriano a rispettare i principi in base ai quali è stata formata e a non entrare in battaglie di parte con singole fazioni. Non ha combattuto e non combatterà il Fronte al-Nusra o altre fazioni qualunque sia il loro nome o l’ideologia”, prosegue il testo. Un vero e proprio sciopero filo-qaedista, che mette Washington in serio imbarazzo.
Giuliano Lebelli
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