Niamey, 13 ago – Sono immagini agghiaccianti, che rendono però l’idea della brutalità dell’attacco subito dai sei cooperanti francesi della Ong Acted una settimana fa in Niger. I corpi dilaniati, straziati dalle ferite da arma da fuoco e da taglio, che giacciono inermi accanto al Land Cruiser bianco Toyota. Insieme a loro anche un autista e una guida nigerini, per un totale di quattro donne e quattro donne di età compresa tra i 25 e i 50 anni. Un massacro a freddo operato da un gruppo di jihadisti in moto, probabilmente appartenenti allo Stato Islamico del Gran Sahara (Eigs) che opera nel Sahel. 

La Francia ha aperto un’inchiesta

L’attacco è avvenuto precisamente nella zona di Kourè, nella regione di Tillabéri vicino al confine con Burkina Faso e Mali. I sei cooperanti (tra cui quattro donne) si trovavano lì per ragioni turistiche e non connesse all’attività dell’Ong Acted. La Francia ha annunciato di aver aperto un’inchiesta attraverso la procura nazionale antiterrorismo, mentre l’organizzazione umanitaria ha sporto denuncia per quello che è stato definito come un “attacco ben pianificato”.

Immagini forti

Le immagini del massacro hanno fatto il giro dei social in Francia e non solo, generando non poche polemiche sull’opportunità di mostrarle. Noi abbiamo deciso di pubblicarle, qui in questa galleria fotografica, pur cercando di tutelare l’identità dei cadaveri sfocando i volti. Le foto sono in grado più del testo scritto di rendere l’idea di quanto avvenuto, della brutalità di certe organizzazioni. La prima immagine è più “neutra”, mostra solo il Land Cruiser di proprietà della Ong colpito. Le quattro successive sono più crude e per chi non se la sente è sconsigliata l’apertura della galleria fotografica.

Davide Romano

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3 Commenti

  1. Interloquire con i foresti, oltretutto in casa loro, se non sei capace… ovviamente, ci lasci le penne! Alla faccia di chi crede ancora nel paradiso terrestre.

  2. prima o poi ci renderemo pure conto,che gli africani e i mediorientali CI ODIANO.
    e non è una semplice antipatia sui generis,per spirito di competizione o presunzione di superioritĂ ….
    (come quella che spesso mostrano i cinesi e simili)
    no,loro ci preferiscono morti.
    quand’è che ci renderemo conto che la convivenza è impossibile,con gente che odia tutto quello che rappresenti?
    quand’è che ci renderemo conto che dobbiamo tutti quanti imparare a starcene a casuccia nostra,
    in occidente o comunque in paesi dove non ci sia questo malanimo…
    e rimandare tutti gli immigrati africani e mediorientali a casa loro,mettendo una bella cortina minata tra noi e loro?
    QUANDO?

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