Roma, 8 nov — Nemmeno in Svizzera sanno più che pesci pigliare per convincere i cittadini a sottoporsi alla vaccinazione anti-Covid: e il grado di disperazione di Confederazione e Cantoni si può ben evincere dal fatto che, per incentivare gli elvetici a inocularsi, hanno deciso di fare ricorso a servizi di ipnosi.
Whatever it takes, per usare la locuzione tanto casa al nostro premier: e se per indurre i cittadini a vaccinarsi bisogna farli sdraiare su di un lettino e manipolarne la mente, così sia. Sperando che non si debba arrivare all’elettroshock. Ma del resto, «Ogni vaccinazione conta», secondo il motto della settimana nazionale svizzera di immunizzazione contro il covid-19, che prenderà il via oggi. Il governo elvetico e relativi cantoni le hanno pensate tutte pur di ingolosire e coinvolgere i renitenti al vaccino: concerti, un hub alla stazione centrale di Zurigo, vaccinazioni in autobus, vaccinazioni sul tram, sul battello del Reno e, non ultima, l’ipnosi.
Ipnosi per gli svizzeri recalcitranti
Cento milioni di franchi stanziati per «mettersi in pari» con altre nazioni più «virtuose» — la Svizzera è arrivata al 64,4% di popolazione vaccinata con doppia dose. La settimana inizierà con un «evento informativo» sulla Piazza Federale di Berna; nel contempo, le città verranno tappezzate con i volti sorridenti di un’ottantina di personalità dello sport, della cultura, dell’economia e della politica che dai manifesti spiegheranno l’importanza della vaccinazione. Previste anche «notti bianche» del vaccino e un tour di concerti i cui palchi verranno affiancati da stand di informazioni e consulenza.
In alcune zone della svizzera orientale — in cui si registrano i tassi di vaccinazione più bassi del Paese — ai meno convinti verrà offerta una seduta di ipnosi in studi medici specializzati. Come se uno scettico del vaccino, già recalcitrante di suo, trovasse una buona idea farsi convincere attraverso tecniche che alterano lo stato di coscienza. Vedremo chi si lascerà tentare.
Gli immancabili «assaggini»
Oltre all’ipnosi non mancano poi le iniziative volte a «comprare» con piccoli cadeau gli indecisi del vaccino: in vari punti di ogni città saranno dislocati hub dove verranno offerti caffè, berliner, marroni, vin chaud o the speziati. Un cioccolatino per una punturina. Nel Canton Lucerna famiglie o gruppi di cinque o più persone potranno prenotare un team di vaccinazione che verrà a inocularli a domicilio, mentre ad Appenzello Esterno è stato istituito un servizio taxi gratuito che preleverà le persone direttamente da casa per accompagnarle ai centri di immunizzazione.
Cristina Gauri
2 comments
Quanto sei bona Gauri !!
La questione è domandarsi se in Svizzera (e solo in CH ?), tentano una accelerazione inoculatoria perché in alcuni centri di ricovero Covid cominciano a crear spazio per persone con patologie sospette di essere conseguenti anche alla vaccinazione.
Non intendo giocare sulla pelle della gente nel modo più assoluto però questo è stato detto, da medici, onestamente dubbiosi, a fronte di un grave attacco di Herpes all’ occhio di una mia amica, residente lì, della quale conosco “vita, morte grazie a Dio non ancora, miracoli”.
Non vorrei mai che si arrivasse ad una diluizione del male, atta a nascondere. A pensar male si fa peccato… di pararsi il c.