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“Solo Israele protegge i cristiani”. Ma Netanyahu si scorda un piccolo particolare

by La Redazione
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netanyahu2_0Roma, 22 dic – Benjamin Netanyahu si dimostra ancora una volta senza vergogna. In un messaggio video indirizzato ai membri dell’Israeli Christians Recruitment Forum, infatti, il primo ministro israeliano ha dichiarato: “Nei Paesi del Medio Oriente, i cristiani sono perseguitati e uccisi dall’islam radicale, il solo Stato della regione che protegge i cristiani è lo Stato di Israele”.

Il numero uno di Tel Aviv ha aggiunto: “Voi sapere molto bene che la nostra regione è in fiamme e che i cristiani in Iraq e Siria e sfortunatamente anche sotto l’Autorità palestinese soffrono molto a causa dell’islam radicale. Queste comunità sono perseguitate e, sfortunatamente, numerose persone hanno perduto la loro fede. L’islam radicale non fa differenza tra cristiani, ebrei e musulmani che rifiutano il suo estremismo. Per loro, tutti sono infedeli che devono essere uccisi”. Netanyahu ha concluso spiegando che “ora più che mai, risulta che il solo Stato del Vicino Oriente che protegge le minoranze, in cui i cristiani vivono in pace e in cui la loro comunità è in crescita continua, è lo Stato di Israele”.

Ora, senza entrare nel merito della condizione dei cristiani in Israele, a cui gli ebrei ortodossi mostrano quotidianamente la loro tolleranza religiosa a suon di sputi, nel discorso di Netanyahu c’è un non detto grosso come una casa: se l’intolleranza religiosa nella regione cresce, infatti, è soprattutto a causa delle campagne politiche, economiche, mediatiche e anche militari condotte dall’Occidente, Israele in testa, contro quei Paesi che sul rispetto delle minoranze religiose avevano edificato il loro modello di Stato. Che il premier israeliano citi i casi di Iraq e Siria è assurdo è beffardo: il primo, fino a qualche anno fa, era governato da un regime laico il cui numero due era addirittura cristiano, prima che una campagna mediatica vergognosamente taroccata e una guerra ingiusta ne facessero il laboratorio del nuovo fondamentalismo. Quanto alla Siria, lì un regime del genere c’è ancora e non sapremmo dir meglio di quanto fece il 18 marzo 2010 Giorgio Napolitano nella sua visita ufficiale a Damasco: “Esprimo apprezzamento per l’esempio di laicità e apertura che la Siria offre in Medioriente e per la tutela della libertà assicurate alle antiche comunità cristiane qui residenti”. Un esempio messo oggi a dura prova dagli attacchi che anche Israele contribuisce a portare al governo di Damasco.

Giorgio Nigra

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Massimo 22 Dicembre 2015 - 12:53

Articolo che condivido , i cristiani storici in quelle zone sono stati abbandonati dalla guerra dell Iraq in poi . È un dato di fatto

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