Roma, 24 dic – La notizia dellโassassinio dellโambasciatore russo ad Ankara, avvenuta nel pomeriggio di lunedรฌ nella capitale turca durante lโinaugurazione di una mostra artistica, รจ stata riportata dai media europei con una flemma tinta di perniciosa soddisfazione e degna della coalizione anti-russa allโalba della Guerra in Crimea nel 1853. Meno compostamente, la giornalista Elham Badar, membro del Cda di Al-Jazeera, ha per lโoccasione pubblicato un post sul suo profilo twitter ย in cui afferma che lโassassinio del diplomatico russo รจ stato una โrisposta umanaโ alle โbarbarieโ commesse in Siria da Mosca. Anche qua, nulla di sorprendente. Lโemittente qatariota resta fedele alla linea di appoggio incondizionato allo Stato Islamico.
Piรน grottesche, come spesso accade, le analisi a caldo degli โespertiโ statunitensi secondo i quali sarebbe proprio Putin a trarre il maggior profitto dallโassassinio del suo ambasciatore, poichรฉ lโaccaduto giustificherebbe un colpo di mano russo ai danni della Turchiaย – una narrativa a metร strada tra il piรน bieco maccartismo e un film sulla strategia della tensione nel belpaese degli anni settanta -. Ciรฒ su cui molti analisti del banale e pennivendoli per vocazione concordano รจ il motivo dellโuccisione dellโambasciatore: lโintervento russo in Siria, omettendo, con livelli variabili di preterintenzionalitร , che il “Sacro Graal” di quelli che hanno armato la mano di questo fotogenico e plastico attentatore รจ di tuttโaltro genere. Che le strategie politiche e le relazioni internazionali siano determinate unicamente da considerazioni di carattere economico dovrebbe essere chiaro ai piรน. Regola, questa, cui non fa eccezione la situazione Siriana, con tutti gli annessi e connessi.
Gli anglo-americani stanno combattendo ad Aleppo una guerra per procura, atta a minare la creazione di unโintesa socio-economica tra le tre realtร cui, storicamente, appartengono lโonere e lโonore di gestire lo spazio eurasiatico: Russia, Iran e Turchia. Il bandolo della matassa si chiama ‘Cintura Economica della Via della Seta‘. Lโambizioso progetto cinese mira, attraverso lโattivazione di una nuova rete di rotte transcontinentali che, come suggerisce il nome, ripercorre le arterie commerciali medievali rese celebri da Marco Polo nel Milione, a rivoluzionare radicalmente la logistica dei trasporti mondiale. Il progetto non รจ ancora completato e si suddivide in tre corridoi: uno settentrionale che coinvolge la Russia, uno centrale che interessa Kazakhstan, Iran e Turchia e, infine, unโarteria meridionale che fornisce lo sbocco marittimo a questa mastodontica rete logistica. Lungo il corridoio settentrionale si stanno costruendo linee ferroviarie che porteranno treni container ad alta velocitร da Chengdu, in Cina, fino alla Polonia, percorrendo piรน di 10500 chilometri in 14 giorni, oppure ancora da Chongqing, sul Mare di Cina, a Duisburg in 16 giorni.
Ancor piรน ambizioso รจ il progetto di un corridoio stradale transcontinentale ad alta velocitร , il โWestern Europe โ Western Chinaโ, che permetterร ai veicoli commerciali di partire da Lianyungang, sempre in Cina, e di arrivare a San Pietroburgo in 10 giorni. Tutto ciรฒ a fronte degli attuali 30-40 giorni necessari a far transitare le merci sulle navi che, partendo dallโestremo oriente, devono solcare acque infestate dai pirati somali,ย attraversare il Canale di Suez ed, eventualmente, Gibilterra per approvvigionare i porti Europei.ย Se lโimportanza della Russia nel corridoio settentrionale รจ evidente, (le arterie menzionate attraversano necessariamente il territorio della Federazione Russa o e del Kazakhstan, stabilmente legato a Mosca) il ruolo di Teheran e di Ankara รจ altrettanto essenziale lungo il corridoio centrale che dal Kazakhstan si dipana verso meridione, attraversando Iran e Turchia prima di approdare in Europa Meridionale da dove approvvigiona Balcani e Bacino del Mediterraneo.
ร evidente come lโimplementazione della Nuova Via della Seta, oltre a consolidare una collaborazione tra i blocchi cinese, russo, mediorientale ed europeo, riporterebbe al centro dello scacchiere internazionale lโEurasia, vera potenza tellurica, in opposizione allโegemonia talassocratica anglo-americana[1]. Lโeffettiva implementazione di un nuovo sistema logistico gestito nella sua totalitร dalle nazioni che ne sono interessate รจ una prospettiva molto preoccupante per gli Stati Uniti e la Gran Bretagna. La geografia ha difatti voluto relegare gli anglo-americani ai margini di quello spazio vitale in cui si sono costruiti le grandi civiltร e i sistemi economici nel passato. ร proprio in ragione di ciรฒ che Londra e Washington hanno perpetrato una politica di pirateria economica, politica e militare che sโรจ tradotta nel dominio talassocratico e nella prospettiva unipolare in cui ci troviamo a vivere (non รจ un caso se lโacronimo NATO ruoti attorno allโidea di alleanza oceanica). Non potendo esplicitamente attaccare la Cina, data la considerevole fetta di debito pubblico statunitense in mano a Pechino, Washington, assieme ai fidi britannici, ha da tempo intavolato un nuovo great game, una nuova strategia atta a infiltrare e sabotare ogni tentativo di rafforzamento e consolidamento del blocco eurasiatico. Ucraina e Siria non possono essere lette se non in questa chiave. Tanto quanto, allโepoca dellโabbattimento del caccia russo sopra i cieli siriani da parte delle forze di difesa turche nel Novembre del 2015, Londra e Washington soffiarono vigorosamente sul fuoco della crisi tra Ankara e Mosca, cosรฌ ora si avvalgono di piromani per ridare ossigeno a una crisi in fase di esaurimento.
Itโs the economy, stupid, era lo slogan elettorale con cui, nel 1992, un rubicondo redneck dellโArkansas, Bill Clinton, riusciva a strappare la poltrona della Casa Bianca a Bush Senior. Itโs the economy, stupid, era anche il grido di battaglia che riecheggiava lunedรฌ scorso in una galleria dโarte ad Ankara, coprendo i vuoti richiami al jihad dellโassassino.
Frederick Assar
[1] Per un approfondimento su questi contenuti si consulti A.Dugin, Eurasian Mission. An Introduction to Eurasianism, Arktos, 2014.