Siamo stati anni a chiedere il ricorso all’Arbitrato Internazionale (che il 30 aprile ha disposto il rientro di Salvatore Girone) e siamo stati anni a chiedere che si sollecitasse la solidarietà e l’intervento degli “europei” (i militari italiani erano in missione antipirateria in una missione Ue denominata “Atalanta”). E finora avevamo ottenuto solo una risoluzione Ue del gennaio 2015 presentata da 86 europarlamentari (50 italiani) che ai primi due punti “A)” e “B)” dava ragione all’India. E passi per gli stranieri, ma gli italiani non lo sapevano che contro i due accusati non erano stati depositati neanche i capi di accusa? Eh, ma bisogna andarci “morbidi”, non si può indispettire gli indiani, si deve lasciar lavorare la diplomazia…
Abbiamo dimostrato il contrario: a fronte delle buone ragioni anche alla Ue, c’è chi su giustizia e diritti si fa saltare la mosca al naso. Dovevamo trovare il nostro “Cicerone” in una bella e decisa signora svedese che a fronte delle istanze di un “cittadino della Ue” va a bussare alla porta dell’India: Quindi? Che facciamo? Per la miseria! Mi sono sentito per una volta “Civis Romanus Sum”, come San Paolo di Tarso che si appella all’Imperatore scampando alle false accuse dei Farisei e dei Sadducei. Non posso che ringraziare al momento la Wikstrom, che agli eurodeputati italiani che avevano “condannato” i nostri soldati ha, per il momento, dato una bella lezione.
Luigi Di Stefano
1 commento
Finalmente la verità trionfa?
Come faranno, ora, tutti quei colpevolisti di sinistra che hanno sempre data per scontata la colpevolezza dei nostri due soldati? Dovranno cercarsi altri “mostri”, questo è certo, tanto ad indire le più fantasiose e campate per aria “cacce alle streghe” ci sono abituati.