Certo, in un’epoca in cui il giornalismo è accusato di trincerarsi dietro un mondo auto-referenziale e di rappresentare solo l’establishment, c’era proprio bisogno della santa alleanza con i miliardari di Hollywood… Non poteva poi mancare l’elogio del cosmopolitico mondo del cinema, che ricorda un po’ i bei tempi in cui volevano farci accettare l’immigrazione perché la “colorata” nazionale francese vinceva la coppa del Mondo: “Cos’è Hollywood? Tante persone che arrivano da posti diversi: io sono nata e cresciuta in New Jersey, dove ho frequentato la scuola pubblica; Sarah Paulson è stata cresciuta da una madre single; Amy Adams è nata a Vicenza, in Italia, e Natalie Portman a Gerusalemme. Ruth Negga è nata in Etiopia e cresciuta in Irlanda, Ryan Gosling, come tutte le persone più gentili, è canadese, mentre Dev Patel è nato a Londra da due genitori di origini indiane nati in Kenya. Hollywood, dunque, è piena di stranieri, per cui se dovessero cacciarli via non avreste altro da guardare se non football”.
Parole che faranno il pieno di like sui social network e sicuramente entreranno in top trend su Twitter. Che quella non sia la realtà, però, non l’hanno ancora capito. L’ha capito Grillo, che gioca a mettersi da solo nel mirino della stampa, perché sa che solo così si può acquisire oggi autorevolezza popolare. Non c’è modo migliore per perdere, oggi, che farsi osannare da stampa e vip, dato che tutti hanno capito il loro tradimento nei confronti del popolo. Ma a Hollywood continuano a considerarsi depositari della morale umanitaria globale. Con nemici così, Trump governerà per 20 anni.
Giorgio Nigra
3 comments
Se la verita’ e’ Hollywood allora si capisce tutto . Mi raccomando salvate il soldato ryan…. Haha
Amy Adams è nata a Vicenza perchè il padre era un Militare Statunitense di stanza alla Ederle.
pensare che sia diventata “italiana” per questo è un ragionamento bizzarro che fino ad ora avevo sentito solo dalla Kyenge o dalla Presidenta/Presidentessa…
È tutta una questione di… codardia. In altre epoche l’artista era quello che andava contro il pensiero corrente; oggi invece gli “artisti” (questa volta con le virgolette) si piegano vigliaccamente al pensiero dominante, nella fattispecie progressista. Il tutto è aggravato perché questi squallidi personaggi si ergono persino ad autorità morali, vogliono prendere il posto dei dogmi che dicono di voler abbattere. Inutile poi ricordare la fragilità psichica di una persona che, avendo molti soldi, deve mettersi la coscienza a posto usando categorie ipocrite come “ultimi”, “discriminati”, ecc. Streep, De Niro and company si rendano conto che il loro voto vale come quello di qualsiasi altro elettore, almeno nella loro democrazia…