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Non solo Franco Cfa: con l’Ohada Parigi controlla il commercio africano

by La Redazione
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Roma, 28 gen – Al di là delle polemiche politiche contingenti, la Francia nel corso del tempo ha saputo porre in essere un dispositivo giuridico in grado di migliorare la sua egemonia economica in Africa, meccanismo questo conosciuto solo a pochi. Stiamo parlando dell’Ohada, Organizzazione per l’Armonizzazione del Diritto Commerciale in Africa, creata dal Trattato di Port Louis il 17 Ottobre 1993 che è riuscita in venticinque anni ad armonizzazione il diritto commerciale in diciassette Stati membri africani: Benin, Burkina Faso, Camerun, Repubblica centrafricana, Comore, Repubblica del Congo, Costa d’Avorio, Gabon, Guinea, Guinea Bissau, Guinea Equatoriale, Mali, Niger, Repubblica Democratica del Congo , Senegal, Ciad, Togo.

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Lo scopo di questo trattato è l’armonizzazione del diritto commerciale negli Stati firmatari attraverso lo sviluppo e l’adozione di norme comuni, semplici e moderne adatte alla situazione delle loro economie. L’obiettivo è creare le condizioni giuridiche necessarie per un miglioramento crescente del clima imprenditoriale nei diciassette Stati membri. È in questo senso che la legge relativa alla Ohada procede di pari passo con l’intelligence economicanaturalmente franco-africana – e, più in particolare, con quello della sicurezza economica.

L’importanza di questa organizzazione è tale che, nel maggio 2018, presso la delegazione Vallonia-Bruxelles a Parigi, si è tenuta una conferenza dal titolo “Verso un codice europeo delle imprese” che mostra quanto il problema sia diventato un argomento fondamentale. Durante questa conferenza, è stata ampiamente ricordata l’influenza della legge Ohada sul progetto. Traendo ispirazione dall’unificazione del diritto commerciale in Africa, un gruppo di avvocati europei sta attualmente lavorando alla stesura di un codice di diritto europeo delle imprese. Per la prima volta nella sua storia, l’Europa si ispira alle pratiche africane, e quindi implicitamente alla Francia, per rafforzare la sua costruzione.

Diritto commerciale, intelligence  economica, uniformità del diritto: questi sono gli ingredienti che hanno inizialmente portato al processo di armonizzazione delle imprese in Africa con la creazione dell’Ohada. Ebbene, il nostro paese attraverso Uniafrica, opera principalmente con imprenditori e istituzioni delle comunità degli stati dell’Africa centrale e sub-sahariana denominate Ecowas-Cedeao (Economic Community Of West African States) e Eccas-Ceeac (Economic Community of Central African States). Nonostante le relazioni Uniafrica non siano solo radicate in Benin ma anche in Angola, Burkina Faso, Camerun, Repubblica Centrafricana, Chad, Congo, Costa d’Avorio, Gabon, Ghana, Guinea Conakry, Mali, Niger, Nigeria, Senegal e Togo, il nostro paese gioca un ruolo di semplice comprimario rispetto al ruolo dominante della Francia.

Giuseppe Gagliano

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