Nel documento, le societĂ hanno enfatizzato l’importanza degli immigrati nell’economia e nella societĂ , sottolineando che la decisione di Trump danneggia i loro affari e viola le leggi sull’immigrazione e la Costituzione statunitense. Un tribunale di Seattle, venerdì, ha bloccato l’esecuzione dei decreti presidenziali, su richiesta del Minnesota e dello Stato di Washington. La Corte d’Appello ha temporaneamente respinto il ricorso dell’amministrazione Trump. L’ordine esecutivo in oggetto bloccava l’accoglienza dei richiedenti asilo di qualsiasi nazionalitĂ per 120 giorni e sospendeva per tre mesi l’accesso al territorio americano per i cittadini di Iraq, Siria, Iran, Sudan, Libia, Somalia e Yemen, anche se in possesso di regolare permesso di soggiorno è stato sospeso da un giudice federale di Seattle.
Nella memoria delle multinazionali si afferma che il decreto “viola le leggi sull’immigrazione e la Costituzione, e infligge danni significativi all’economia, all’innovazione e, come conseguenza, alla crescita americane”. I firmatari sottolineano poi come “gli immigrati siano autori di molte tra le piĂą importanti scoperte della Nazione, e creino alcune tra le societĂ maggiormente innovative ed emblematiche del Paese”. Gli Stati Uniti, proseguono, hanno “da tempo riconosciuto l’importanza di proteggere se stessi da coloro che vogliono nuocerci, ma lo hanno fatto mantenendo fermo il nostro fondamentale impegno a dare il benvenuto agli immigrati”. Si avverte infine che il bando di Trump renderĂ piĂą difficile il reperimento di validi dipendenti nel resto del mondo, provocherĂ un aumento dei costi, e quindi ostacolerĂ la capacitĂ di “competere sui mercati internazionali”.
Adriano Scianca
pur con il doveroso rispetto per alcune di quelle aree che migliaia di anni fa hanno rappresentato la nascitĂ delle grandi CiiviltĂ ,
credo davvero corretto il termine usato di “schiavi” non riuscendo davvero a capire quali premi Nobel o “autori di molte tra le piĂą importanti scoperte” possano arriivare da Somalia e Sudan…