Mosca, 14 set – Il doping degli atleti russi era una bufala. Lo ha stabilito la Wada, l’Agenzia antidoping mondiale, che ha assolto 95 dei 96 atleti russi accusati di essersi dopati. Prove insufficienti. A darne notizia è stato il New York Times, e subito tutti a dare addosso alla Wada, da sempre considerata la fonte più autorevole, sicura e imparziale in fatto di antidoping, oggi considerata “giustificazionista”.
Già perché anche di fronte all’evidenza i detrattori della Russia invocano la “gola profonda”, il dottor Grigory Rodchenkov, ex responsabile dell’antidoping russo, che ha scatenato tutto e che la Wada non ha voluto sentire nel corso del processo ai primi 96 atleti.
La vicenda del doping che ha coinvolto gli atleti russi era scoppiata nel 2015, quando una giornalista tedesca aveva condotto un’inchiesta in seguito alle Olimpiadi di Sochi, secondo la quale tutti i russi che praticavano sport ad alti livelli erano dopati. Di qui l’esclusione della nazionale russa dalle Olimpiadi e dalla Paralimpiadi di Rio, e per alcuni di loro la possibilità di partecipare ai giochi di Londra di quest’anno come atleti indipendenti, senza alcuna bandiera né inno.
La stessa Wada, dopo l’inchiesta della giornalista tedesca, lanciò pesanti accuse nei confronti di oltre mille esponenti dello sport russo. Si parlò addirittura di doping di stato, e oggi anche di fronte all’evidenza dei fatti i media mainstream urlano al complotto. Nessuno prende in considerazione le prove, ritenute insufficienti a sugellare l’accusa di doping. Il New York Times preferisce pensare che la Russia abbia utilizzato “strategie per la distruzione delle prove” oppure che la Wada abbia “adottato un approccio troppo soft nell’adozione delle sanzioni”.
Ma già nel febbraio scorso l’agenzia mondiale antidoping ritenne che il dossier della commissione indipendente guidata dall’avvocato canadese Richard McLaren non contesse prove sufficienti ad attestare il coinvolgimento dei singoli atleti russi nella violazione delle norme antidoping.
Anna Pedri
1 commento
…gli USA sono disperati…Dopo aver perso tutte le guerre in medio oriente, ora gli capita anche questo…la Clinton si dovrà sparare…almeno una doppia dose per superare lo shock