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Quando Sebastian Kurz distribuiva preservativi al grido di “nero fa figo”: storia del più giovane premier austriaco

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Vienna, 16 ott – Lo avevano chiamato l’astro nascente della politica viennese, e non solo. Ci hanno preso. PerchĆ© Sebastian Kurz si appresta a diventare il più giovane premier che l’Austria abbia mai avuto. E il più giovane di tutto il mondo, battendo anagraficamente anche il nordcoreano Kim Yong Un.

Quella di Sebastian Kurz ĆØ una carriera politica sfavillante, iniziata al grido ā€œnero fa figoā€, che gli ha permesso di farsi notare agli occhi della stampa nazionale, quando aveva 24 anni e si stava occupando della campagna elettorale per le elezioni amministrative di Vienna del 2010. Diceva che la loro sarebbe stata una ā€œcampagna elettorale figaā€ e gironzolava per la cittĆ  a bordo di un’auto (anch’essa figa) accompagnato da procaci signore viennesi e distribuendo profilattici neri, sempre in linea con lo slogan di cui sopra.

Figlio di un’insegnate e un ingegnere, Kurz ĆØ cresciuto in periferia, nel 12esimo Bezirk Meidling di Vienna e qui vive tutt’ora. A 27 anni ĆØ diventato ministro degli Esteri, senza aver completato gli studi in giurisprudenza. L’anno scorso si ĆØ messo a capo dei popolari conservatori di centrodestra dell’ ƖVP, traghettando il Paese verso le elezioni anticipate dopo la rottura storica tra il suo partito e i social democratici.

Ma quel ā€œnero fa figoā€ gli ha cucito addosso una nomea che lo accompagna ancora oggi: figlio di papĆ , snob, viziato, vagamente antipatico. In una parola, fighetto. Di sicuro ĆØ un grande stratega, uno che ha le idee chiare e non si fa fermare facilmente quando vuole ottenere qualcosa.

La sua inclinazione alla politica inizia da giovanissimo, quando ancora era al liceo. Nel 2003, infatti, entra a far parte dellaĀ Junge VolksparteiĀ (JVP), organizzazione giovanile dell’ÖVP. Da allora la sua salita al vertice del potere, per usare un gioco di parole, ĆØ stata tutta in discesa. Da leader del partito giovanile su base viennese a leader dello stesso su base nazionale, poi membro del Parlamento, Segretario di Stato per l’Integrazione del governo di grande coalizione, quindi ministro degli Esteri. Il resto ĆØ storia recente.

PerchĆ© la nomina a ministro degli Esteri lo ha fatto notare in tutto il mondo, per la sua visione politica che chiude all’immigrazione. Si deve a lui la chiusura della rotta balcanica. Sua l’idea di riproporre il modello australiano di gestione del flussi migratori anche in Europa.

La vittoria di Kurz, che ormai sembra quasi certa, e della sua politica delle porte chiuse fa esultare l’Ungheria, un po’ meno la Germania. I primi esultano perchĆ© ritengono che cosƬ l’Austria si avvicini al gruppo dei quattro Paesi Visegrad (Ungheria, Polonia, Slovacchia, Repubblica Ceca). Angela Merkel, al contrario, si sente sfiduciata, perchĆ© Kurz ĆØ l’esempio lampante che le elezioni si vincono ascoltando le istanze del popolo e le sue paure. Se serve, anche aprendo all’estrema destra.

Anna Pedri

 

 

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2 comments

Tony 16 Ottobre 2017 - 4:14

…c’ĆØ qualcuno, seriamente, sano di mente, che si fida di un simile ”radical chic DX”??? Non ĆØ un ”grande stratega” ĆØ un furbetto arrivista e basta…..

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serena 20 Ottobre 2017 - 9:49

diamogli un po’ di fiducia.. le idee di fondo sono buone..

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